Facebook, Yahoo! e ora Microsoft: i capi sono donne
15 Maggio 2013 - di Mari
SAN FRANCISCO – Le “vette” della Silicon Valley si tingono sempre più di rosa: l’ultimo colosso tecnologico che ha scelto un manager donna è Microsoft. Il colosso di Bill Gates ha nominato direttore finanziario Amy Hood. A lei spetterà gestire il debito e le finanze di Redmond in un momento di storico calo della domanda di personal computer.
E’ solo l’ultima in ordine di tempo, chiamata proprio quando le cose vanno meno bene. Prima di lei ricordiamo Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo!, e Sheryl Sandberg, che in Facebook è seconda solo a Mark Zuckerberg.
”Amy ha talento e la giusta esperienza per questo incarico”, ha spiegato l’amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer. Amy Hood ha 41 anni, 10 anni di esperienza in azienda, dove è stata parte attiva nelle strategie di sviluppo come l’importante acquisizione di Skype. La società annovera ai suoi vertici altre tre donne: Tami Reller e Julie Larson-Green nel settore Windows e Lisa Brummel, capo delle risorse umane.
Ma la “veterana” simbolo di questa riscossa femminile è Sheryl Sandberg, 43 anni e due figli. Nel 2008 Mark Zuckerberg la strappò a Google per nominarla capo operativo del social network più famoso del mondo. E’ spesso nella lista di Fortune e Forbes delle donne più influenti del pianeta ed è pienamente convinta delle capacità femminili e anche del fatto che le donne leader siano ancora troppo poche. Per questo ha scritto il libro-manifesto ‘Lean In’ (Fatevi avanti) uscito pochi mesi fa negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, da cui è scaturito un vero e proprio network che sta crescendo in maniera esponenziale, con gruppi che si incontrano ovunque: da New York a Buenos Aires a Nuova Delhi.
‘Executive feminism’ è il termine che viene spesso usato per definire questo movimento: più che interessarsi alla condizione femminile in generale, si concentra sulla leadership. Proprio per questo il ‘movimento’ ha attirato anche delle critiche.
A far parte del gruppo ‘quote rosa’ nella tecnologia è arrivata circa un anno fa anche Marissa Mayer (pure lei un passato in Google), diventata il quinto amministratore di Yahoo! in cinque anni. E le è stato affidato un compito delicato: rilanciare la società di Sunnyvale che, dopo essere stata pioniere di Internet, ha perso terreno. La Mayers (che quando ha firmato il contratto era all’ottavo mese di gravidanza9 ha fatto parlare di sé per lo stop al telelavoro ma si è riabilitata di recente annunciando politiche favorevoli per i dipendenti con figli, anche per i papà.
Buoni esempi, a cui si aggiunge quello di Meg Whitman, Ceo di Hewlett-Packard dal 2011, che si spera contagino altri Paesi, a partire dall’Italia. Il nostro Paese, secondo il Rapporto 2012 sul Global Gender Gap, è passato dal 74° all’80° posto. Prima di noi, per fare qualche nome, ci sono Bangladesh, Ghana e Perù.