Games of Thrones, lo stupro diventa glamour e consensuale: è polemica
7 Maggio 2014 - di Claudia Montanari
NEW YORK – Una scena forse troppo audace anche per lo smaliziato pubblico americano. La popolare serie televisiva “Games of Thrones” torna a far parlare di sé, e non in positivo. Games of Thrones è una delle serie di maggior successo nella storia di questo genere televisivo ma anche una delle più discusse. Definita volgare, spesso violenta, in questi anni la saga fantasy della HBO ci ha fatto assistere a scene atroci. Un racconto violento e spesso spinto, troppo spinto. Tante le scene di sesso, troppe. Troppe e scandalose. Come quelle degli incesti tra Jamie e Cersei Lannister, i due fratelli gemelli protagonisti della serie.
Insomma, il pubblico di Games of Thrones sa cosa aspettarsi durante la visione della serie. Questa volta però anche l’America grida allo scandalo, visto che in un colpo e in una sola scena la serie ha “peccato” di stupro, incesto e necrofilia. Abbastanza per far storcere il naso anche ai seguaci più accaniti.
Stiamo parlando della terza puntata (“Breaker of Chains“) della nuovissima quarta serie della saga. Nella scena incriminata, Jamie prende con forza la sorella gemella mentre entrambi si trovano nella camera ardente a piangere il figlio defunto, frutto del loro rapporto proibito.
Olè. I siti e i giornali americani sono impazziti. Hanno gridato allo scandalo. Quando è troppo è troppo. Troppo, hanno sentenziato, davvero troppo. E, a quanto pare, la cosa più altraggiosa tra tutte sembra essere lo stupro.
E dire che gli appassionati della serie, nel corso degli anni, hanno visto anche di peggio. Possibile insorgere solo ora?
Il fatto è che, come si legge sul New York Times, le scene a lungo andare potrebbero rendere lo “stupro” seducente e glamour. Questo rapporto tra i due fratelli palesemente malato potrebbe, nel corso del tempo, far quasi passare l’idea che esista davvero uno “stupro consensuale”.
La polemica nasce da un’affermazione di Alex Graves, regista della puntata in questione, che spiegava come i due personaggi sostengano da sempre un particolare gioco di potere a due, che ogni volta si ribalta nel suo opposto.
Così ciò che è visibilmente forzato (quindi uno stupro) appare alla fine un atto consensuale. Non solo. La polemica è nata anche dal fatto che nel romanzo di George R. Martin da cui è tratta la serie, nella scena in questione non vi è uno stupro. E proprio l’autore del romanzo tramite il suo blog ha preso le distanze dalla scena incriminata, sottolineando come quella scena sia stata modificata di netto nella serie tv e parlando di una sorta di “effetto farfalla” per quanto riguarda la trasposizione dal libro alla serie televisiva.