La frusta e le donne, da strumento di tortura a strumento di piacere?
6 Aprile 2013 - di lbriotti
ROMA – La frusta e le donne. Nei secoli, questo oggetto nato per torturare è stato utilizzato contro le donne come strumento di sofferenza. E oggi? Oggi che il medioevo è lontano e che nei paesi occidentali la tortura è stata abolita, la frusta diventa uno strumento sessuale.
A far discutere negli ultimi mesi è stato il romanzo Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James, bestseller mondiale in cui la protagonista ha 24 anni e il suo amante 43. L’uomo con cui la ragazza intreccia la storia d’amore è ricchissimo, affascinante, e appassionato di fruste. L’uomo sottopone la ragazza a numerose sedute di bondage, fustigazione, sculacciate. Dopo aver esternato il suo piacere, l’uomo medica amorevolmente le escoriazioni provocate sul corpo della sua amata.
Naturalmente, il libro ha fatto discutere. Il settimanale Newsweek diretto dall’icona del femminismo Tina Brown, prendendo come spunto il romanzo ha pubblicato un servizio in cui si sostiene che le donne in carriera a letto amerebbero essere umiliate, sculacciate e fustigate.
La frusta sarebbe quindi diventata l’ultima frontiera dello woman’s power. La frusta e il masochismo in genere, rappresentano infatti uno dei simboli dell’emancipazione femminile raggiunta.
E’ curioso anche vedere come la frusta si sia evoluta passando da uno strumento che provocava dolore e disperazione a uno strumento che ora, nell’epoca del suffragio universale, provoca piacere.