I consigli dell’Arpal per difendersi dall’alga tossica
13 Luglio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Si chiama Ostreopsis Ovata ed è una tossina sprigionata da “alghe tossiche” che stanno facendo “tremare” le coste italiane, soprattutto quelle Liguri. Forte irritazione agli occhi e alle vie respiratorie ma anche febbre sono alcuni dei sintomi prodotti da questa alga tossica.
L’esperta ricercatrice Nunzia Melchiorre, Tecnico Arpal in biologia marina Ligure, è stata intervistata da “Il Secolo XIX”, spiegando in maniera semplice le caratteristiche dell’alga tossica, dove si trova e come affrontarla.
Nunzia Melchiorre spiega che si tratta di un’alga unicellulare che si è insediata nei nostri mari ma possiede probabilmente origini tropicali o sub-tropicali. In maniera eclatante si è manifestata a partire dal 2005 nelle coste liguri, anno in cui più di 200 persone sono state ricoverate in ospedale manifestando sintomi simili: riniti, bruciore agli occhi e in alcuni casi febbre.
L’esperta spiega poi che l’Arpal, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure, ogni anno monitora minuziosamente, soprattutto durante il periodi di balneazione, la concentrazione dell’alga tossica soprattutto quando il mare supera la temperatura di 20° e cerca di prevedere i tratti costieri che maggiormente avranno una concentrazione di questa alga.
Melchiorre tende poi a tranquillizzare i turisti e bagnanti perché secondo le ricerche dell’Arpal i sintomi dell’Ostreopsis Ovata non possono raggiungere livelli gravi e che, comunque, l’alga tossica si è ormai insediata nei nostri mari e non sarà possibile eliminarla.
L’unica misura preventiva da parte dell’Arpal è quella di prevedere quali coste saranno insediate, in maggior concentrazione, da questa alga e infine l’esperta esorta ad allontanarsi dalle coste che l’Arpal ritiene a maggior rischio di pericolo.
Qui il link alla video-intervista.