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Diabete, dagli scarti del limone integratori per prevenirlo

16 Aprile 2021 - di Claudia Montanari

Brevettata da Enea una metodologia innovativa per trasformare gli scarti della lavorazione del limone in integratori e nutraceutici. Potrà essere utilizzata nella prevenzione di alcune patologie come obesità, diabete, ipercolesterolemia e disturbi cardio-vascolari. L’innovazione è messa a punto con le aziende siciliane Navhetec srl e Agrumaria Corleone spa. Si basa sull’utilizzo della tecnologia “separazione su membrana”. Questa teconologia è messa a punto dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. E’ poi abbinata a successive fasi di incapsulamento ed essiccazione mediante tecnologia di spray-drying o essiccazione a spruzzo.

La tecnica permette di ottenere dagli scarti e dai sottoprodotti ottenuti durante la lavorazione del limone delle nanovescicole, cioè sfere ricche di composti bioattivi come acidi nucleici, polifenoli, lipidi e proteine.

L’ ente di ricerca segnala che alcuni studi in vivo e in vitro effettuati dalla start-up Navhetec già nel 2015 hanno dimostrato una forte azione di riduzione della crescita di cellule tumorali. Mentre studi in corso ne evidenziano le proprietà antinfiammatorie. Nel 2019, a seguito della sperimentazione del sistema brevettato su alcuni volontari sani, è emersa una riduzione di alcuni fattori di rischio cardiovascolare, quali colesterolo-Ldl e circonferenza vita.

Riccardo Alessandro, docente di Biologia e Genetica all’Università di Palermo, spiega: “Test clinici effettuati su volontari sani, al Policlinico universitario Paolo Giaccone in collaborazione con il gruppo di Medicina Interna, hanno dimostrato che il prodotto, utilizzato quotidianamente per tre mesi, riduce i livelli di colesterolo Ldl del 18 per cento e ovviamente non è tossico. Inoltre i risultati sperimentali su linee cellulari hanno mostrato che il prodotto ha effetti protettivi contro gli agenti pro-infiammatori e ossidanti”.

Non solo contro diabete e obesità

Il prodotto potrà essere utilizzato per diverse applicazioni. Composti antinfiammatori, cosmetici, alimenti e bevande funzionali. Riccardo Alessandro spiega: “Al momento abbiamo un accordo con un’azienda che si occupa della distribuzione che verificherà l’interesse del mercato. Se il progetto dovesse piacere, saremo in grado di produrre il prodotto in grandi quantità”.

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