shwopping

GB: da Marks&Spencer lo shopping diventa Shwopping

12 Maggio 2012 - di marina_cavallo

LONDRA – Marks & Spencer (M & S), la più diffusa catena di grandi magazzini inglese, vuole anche diventare quella più sostenibile al mondo entro il 2015. E per far questo ha annunciato un nuovo progetto di beneficenza, lo Shwopping, una iniziativa che rivoluzionerà il commercio di abbigliamento e aiuterà i consumatori a vivere stili di vita più sostenibili e la cui essenza  risiede nel fatto che i clienti riceveranno buoni per lo shopping online di Marks & Spencer  in cambio di vestiti indesiderati.

M & S ritiene infatti che i vestiti scartati dovrebbero avere un futuro: dovrebbero cioè essere utilizzati, non solo buttati via. Chiede quindi ai propri clienti di fare lo shwop , cioè di dare un pezzo indesiderato di abbigliamento ogni volta che  ne compra uno nuovo.

Tutti i negozi di abbigliamento M & S ora accettano abbigliamento indesiderato di qualsiasi marca, tutto l’anno.

Attraverso Oxfam, l’ente benefico coinvolto nell’operazione, i vestiti devono essere rivenduti, riutilizzati o riciclati e il ricavato andrà ad aiutare le persone che vivono in povertà. Non un singolo elemento andrà in discarica e l’obiettivo finale per la M & S è quello di riciclare tanti vestiti quanti ne vende e cioè 350 milioni l’anno.

Come Ambasciatrice mondiale per lanciarlo e promuoverlo è stata incaricata  Joanna Lumley, madre, attrice, modella e attivista, oltre che una delle figure più rispettate e note nel Regno Unito. Alla sua presenza è avvenuta quindi l’ inaugurazione che è stata fatta in una strada di East London i cui palazzi sono stati coperti di migliaia di abiti scartati per rendere visibile  il problema dei vestiti che vanno in discarica. Il numero di indumenti usati per coprire la strada è di quasi 10.000, l’equivalente di quelli destinati alla discarica ogni cinque minuti.

Joanna Lumley ha detto: “Stiamo chiedendo alla gente di aprire i loro cuori, le loro menti e i loro armadi. Ricordate che abbiamo combattuto e vinto la battaglia per farli sbarazzare delle bottiglie di plastica. Ora le riciclano senza nemmeno pensarci. Abbiamo bisogno di fare lo stesso con gli indumenti. Portare qualcosa di vecchio quando si vuol fare un nuovo acquisto. Scambiare e fare acquisti, è così semplice.”

Barbara Stocking, direttore esecutivo di Oxfam ha aggiunto: “Per Oxfam, Shwopping in ultima analisi, significa aiutare a cambiare le vite di alcune delle popolazioni più povere del mondo. L’abbigliamento indesiderato donato a noi dal pubblico britannico darà un ricavo di milioni di sterline ogni anno per aiutare a finanziare la nostra attività benefica, quindi è fondamentale per noi mantenere queste donazioni. Questa campagna porta un approccio veramente nuovo alla sfida, e riesce a raggiungere direttamente i clienti M & S in modo molto emozionante. ”

M & S ha cominciato la campagna TV, stampa e online per sostenere Shwopping.

Ciò include una facebook app appositamente creata – www.facebook.com / marksandspencer – che consentirà ai clienti di socializzare con Shwopping. Gli shwoppers saranno in grado di condividere le esperienze, vedere quanti vestiti vengono shwoppati nel loro negozio e consigliare ad altri shwoppers gli elementi che nel loro guardaroba sono da shwoppare o meno.

Il lancio coincide con l’apertura dello “Shwop Lab” in collaborazione con il London College of Fashion Centre per la moda sostenibile presso la Old Truman Brewery, che esplorerà il futuro della moda attraverso una serie di collaborazioni con protagonisti  del design del Regno Unito.

 Come devono comportarsi i shwop clienti?

Nei negozi, i clienti M & S saranno invitati a lasciare i loro vecchi o indesiderati vestiti nei Drops Shwop “(scatole di cartone di riciclo) appositamente progettati. Ci saranno oltre 1.200 Drops Shwop in tutto il Regno Unito (almeno due per ogni negozio).

Se i clienti volessero registrare il proprio shwop possono seguire le istruzioni sulla scatola per essere inseriti in un sorteggio mensile. I clienti possono anche registrare i propri shwops online attraverso www.facebook.com / marksandspencer .

C‘è un ente di beneficenza coinvolto?

Sì, tutti gli indumenti shwoppati saranno dati a Oxfam che potrà o rivenderli attraverso la sua rete di negozi o online, o riutilizzarli in mercati internazionali in cui esiste una domanda (per l’abbigliamento estivo ad esempio in Africa, per gli indumenti caldi l’Europa orientale) o riciclarli in nuovi materiali (ad esempio materiali di alta qualità saranno riciclati in un nuovo tessuto per fare materiali di abbigliamento di qualità mentre quelli di bassa saranno riciclati in prodotti per rivestimento o isolamento).

Oxfam è un’organizzazione umanitaria globale, che attua una campagna di sviluppo sul territorio per superare la povertà. Oxfam opera in quasi 60 paesi su una gamma diversificata di progetti, dal fornire fonti d’acqua in situazioni di emergenza a progetti comunitari a sostegno della salute. Oxfam ha più di 700 negozi  in tutto il Regno Unito e Irlanda ed è il solo ad avere un impianto di selezione  del tessile.

M & S ha lavorato con Oxfam sui vestiti di riciclaggio per quattro anni. Nel 2008 le due organizzazioni hanno lanciato la “Borsa Oxfam Clothes” che incentiva le persone a portare i loro vestiti vecchi o indesiderati nei negozi Oxfam in cambio di un buono di 5 sterline. Sin dal lancio, la Borsa – che continuerà a funzionare – ha visto oltre 10 milioni di capi di abbigliamento donati, del valore di circa 8 milioni di sterline in beneficenza.

Qual è l’impatto ambientale degli abiti che vanno in discarica?

Né le discariche del pianeta, né le sue risorse sono infinite. Continuare a posizionare articoli di abbigliamento indesiderati nel cestino e quindi in discarica – quando potrebbero essere facilmente riciclati o riutilizzati – non è sostenibile.

La gente non può continuare a danneggiare l’ambiente in questo modo e M & S spera che questa iniziativa aiuterà ad allontanarsi  dalla moda usa e getta.

Principali statistiche e numeri:

•  La Old Truman Brewery  a Brick Lane è stato trasformata rivestendo gli edifici della strada con 9.513 capi di abbigliamento scartati – la stessa quantità buttata via ogni cinque minuti nel Regno Unito;

• Un miliardo di capi di abbigliamento vengono inviati in discarica in 1 anno (uno su quattro di quelli  venduti nel Regno Unito ogni anno);

• 500.000 tonnellate di abiti vengono inviati in discarica ogni anno (l’equivalente in peso dell’edificio più alto del mondo, il Burj Kalifa);

• 2.739.726 capi di abbigliamento sono inviati in discarica ogni giorno;

• 114.155 capi di abbigliamento inviati in discarica ogni ora.

 

 

 

 

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