TOKYO – Il Giappone ha deciso di sospendere la caccia alle balena. “Solo provvisoriamente”, frena Radashi Konno, dirigente del dipartimento internazionale del ministero dell’Agricoltura e della Pesca nipponico. Ma è comunque un successo.
A fermare le baleniere giapponesi sono stati gli attivisti di Sea Shepherd: con le loro barche hanno interrotto la caccia della flotta del sol levante nelle acque australiane dell’Artico.
La svolta imprevista nei programmi giapponesi sulla caccia ‘scientifica’ dei cetacei è maturata in pochissime ore a causa dell’eccessiva vicinanza delle unità ambientaliste, tale da rendere troppo difficile il rifornimento di carburante dalla nave cisterna.
Il 20 febbraio Sea Shepherd aveva denunciato che due delle quattro navi della sua flotta erano state speronate in acque territoriali australiane da una nave della flotta baleniera di Tokyo, la cui ammiraglia Nisshin Maru era rimasta danneggiata.
E se anche la vera e propria guerriglia marittima non dovesse bastare, a metà marzo la stagione della caccia alle balene in Giappone si chiude. I cetacei potranno tornare a respirare.
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