Matteo Renzi (e gli altri) in maniche di camicia bianca… della rivoluzione
8 Settembre 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Che la tendenza fosse nell’aria si intuiva già almeno un paio di anni fa quando Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze, presenziava ad eventi e snocciolava discorsi in maniche di camicia esclusivamente (o quasi) bianca. Il ruolo di Renzi ora è quello di Premier ma il modello della camicia e soprattutto il modo in cui Renzi la porta è sostanzialmente rimasto lo stesso: bianca, tenuta easy, maniche quasi sempre rimboccate. L’ultima foto che ha fatto scalpore è quella in cui il Premier è stato immortalato insieme agli altri lead socialisti europei presenti al festival dell’Unità: tutti in camicia bianca, tutti con le maniche rimboccate e tutti in pantaloni neri (eccetto un paio di jeans).
Renzi ha tenuto a precisare che in quella mise non c’è stato nulla di preventivato. Un semplice caso, sembra, ma certo è che il risultato visivo è stato non poco coreografico. E, volente o nolente, un messaggio (voluto o meno) è passato, forte e chiaro: qualcosa in Europa sta cambiando.
Perché quella camicia tenuta così casual, in realtà tanto casual non è e grida “una nuova sinistra si sta radicando in Europa”. Sinistra, sì, ma diversa da quella “del prima”.
Una sinistra destrutturata proprio come quella camicia bianca. Una sinistra “giovanile ed easy”, pronta a mettersi a lavoro.
In pantalone nero o jeans, la giacca in questi casi non è nemmeno prevista perché sinonimo di quella “corazza” del potere che alla gente non piace più. La camicia sì, quella è d’obbligo perché il look deve essere formale. Formale ma non troppo: così la camicia diventa “morbida”, niente botton down che ci ricorda troppo Obama e noi siamo in Europa mica in America, bottoni aperti ma non più di uno o due (di più fa cafone), stirata sì ma non troppo, il giusto per non apparire sciatti ma nemmeno inamidati.
Quella camicia dice più di tante parole: ci racconta di come i politici che “contano”, oggi, sono giovani, alla mano e con tanta voglia di cambiare le cose. Che sanno ascoltare la gente ma che hanno anche il potere di cantarle alla Merkel. “Siamo con voi” grida quella camicia, quel bianco che indica la semplicità e la purezza.
E noi, dal canto nostro, cosa possiamo fare? Sperare, perché di fatto non c’è alternativa. E credere in in questi ragazzi. In manica di camicia bianca, perché, ci tengono a precisarlo, questo è il momento di rimboccarsi le maniche.