Moda e gioielli Made in Italy sotto il mirino di Francia e Qatar
4 Marzo 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Agli stranieri piacciono i gioielli… Made in Italy. L’allarme lanciato il 28 febbraio dai servizi segreti nella relazione al Parlamento sullo shopping straniero dei grandi marchi tricolori è tanto più vero per questi due settori dove negli ultimi anni si è concentrato l’appetito degli acquirenti stranieri, con i francesi in prima fila.
Tra la LVMH di Bernard Arnault e la PPR di Francois-Henry Pinault, i cugini d’oltralpe hanno fatto shopping intensivo di marchi di moda nostrani, gli ultimi dei quali Bulgari (a LVMH) e Brioni (a PPR). Ma i due colossi transalpini del lusso avevano già riempito il carnet di altri storici marchi tricolori: Arnault è infatti proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma, mentre il rivale Pinault controlla Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi. Ma non solo la Francia è innamorata del Made in Italy.
Gli emiri del Qatar si sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio Valentino, assieme alla licenza Missoni. La lunga mano straniera anche su Ferragamo, con l’8% acquisito dalla Peter Woo Kwong Ching di Hong Kong; Mandarina Duck e Coccinelle sono diventate coreane, in mano a E. Land; Gianfranco Ferrè è passato a Paris Group, che non è francese ma degli Emirati Arabi.