Moda eco-sostenibile: Valentino al top. Bocciati Prada, D&G…
6 Luglio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – La casa di moda Valentino è l’unica ad essere stata promossa a pieni voti dalla classifica “The fashion duel” di Greenpeace. Ad essere bocciati: Prada, Dolce & Gabbana, Alberta Ferretti, Cavalli, Chanel e Hermès.
La campagna “è partita a febbraio di quest’anno”, spiega Chiara Campione di Greenpeace all’Adnkronos. In particolare “abbiamo chiesto a 15 case d’alta moda, 11 italiane e 4 francesi, di rispondere a un questionario di 25 domande relative ai loro processi produttivi, alla deforestazione e all’inquinamento delle risorse idriche del Pianeta”.
Ha risposto al questionario “quasi la metà delle aziende ma soltanto una, ossia Valentino, ha anche preso degli impegni formali, diventando parte della soluzione”. L’azienda, infatti, si è impegnata a seguire politiche di acquisto e produzione ‘deforestazione zero’ per la pelle e il packaging e ‘scarichi zero’ nella propria filiera tessile. E non solo: “si sono impegnati anche ad eliminare dai tessuti le sostanze tossiche che quando finiscono in acqua hanno un effetto diretto sulla fauna e avvelenano le risorse idriche”.
Sulla buona strada è Gucci che, sottolinea la responsabile della campagna di Greenpeace, “sicuramente raggiungerà i livelli di Valentino”. Gucci si è da tempo impegnata a delle politiche di acquisto della pelle e della carta che garantiscono la sostenibilità di questi prodotti e dal 2009 ha attivamente sostenuto la moratoria sull’espansione dell’allevamento bovino in Amazzonia. Qualche mese fa, infatti, “hanno lanciato la Hobo bag fatta con pelle proveniente dall’Amazzonia da allevamenti legali e sostenibili”.
Adesso, aggiunge Campione, “stiamo lavorando anche sulle sostanze tossiche”. Armani e Versace, invece, “si sono impegnate solo sulle politiche di acquisto ma stiamo aspettando che prendano posizione anche sull’utilizzo sulle sostanze tossiche“. Tra i grandi assenti: Prada, Dolce & Gabbana, Alberta Ferretti, Cavalli, Chanel e Hermès che “non hanno mai risposto al questionario“.
Uscendo dal campo dell’alta moda, la responsabile della campagna di Greenpeace, sottolinea che “Benetton è un’altra azienda italiana impegnata nell’eliminazione delle sostanze tossiche. Questo dimostra che queste politiche si possono portare avanti”. Ma Greenpeace non molla e promette: “a settembre in occasione della settimana della moda aggiorneremo la classifica e torneremo all’attacco con le aziende che non hanno risposto. Speriamo siano reattive”.
Fonte: Adnkronos