Pillola anticoncezionale, errori su confezioni: 117 donne incinte
16 Novembre 2015 - di Claudia Montanari
ROMA – Pillola anticoncezionale, errori su confezioni: 117 donne incinte. Un errore sulle confezioni di una marca di pillola anticoncezionale e 117 donne sono rimaste incinte. Di queste, 94 hanno partorito figli concepiti proprio a “causa” degli errori sulle confezioni. per questo motivo ora le 117 donne hanno fatto causa alle case farmaceutiche responsabili di queste gravidanze che, sostengono, sarebbero avvenute proprio a causa degli errori sulla confezione. Inoltre, chiedono anche un maxi risarcimento che includa il costo di far crescere i figli e il pagamento delle rette del college in futuro oltre allo stress psicologico dovuto ad una gravidanza indesiderata. Le più giovani, infatti, denunciano di aver dovuto lasciare la scuola.
La storia ci arriva da Philadelphia, negli USA, e ci viene riportata dal Daily Mail. Non è ancora chiaro se la corte accetterà la causa come una “class action” o richiederà che le azioni legali vengano presentate individualmente.
Secondo quanto si legge sul sito, a causare il “danno” sarebbe stato un errore sul blister della confezione, con l’ordine in cui assumere la pillola anticoncezionale stampato in modo non corretto. Dopotutto, la pillola è considerata uno degli anticoncezionali più efficaci in termini di prevenzione di gravidanze indesiderate, purché ovviamente venga assunta nella maniera e nei tempi corretti. Nel 2011, tuttavia, vi è stato un boom di gravidanze indesiderate tra chi utilizzava le pillole della “Qualitest Pharmaceuticals”, una filiale della “Endo Pharmaceuticals”. In quell’anno furono ritirate dal mercato ben 500mila confezioni che presentavano questo errore e che, dunque, non erano assolutamente affidabili. Ad oggi le confezioni ritirate sono già 3,2 milioni. Ma le 117 donne in questione sostengono di essere rimaste incinta dopo aver usato quelle pillole. Molte di loro sono giovanissime, alcune adolescenti. Per questo ora si sono riunite in una class action chiedendo il maxi risarcimento.
Le mamme sono di 28 diversi Stati e la class action riguarda la Pennsylvania. A seguire la class action saranno gli avvocati Keith Bodoh e Steven Barba che chiameranno in giudizio la “Qualitest Pharmaceuticals”. La causa sarà molto lunga, e se i giudici dovessero dare ragione alle 117 donne che l’hanno intentata l’azienda farmaceutica dovrà sborsare un risarcimento elevatissimo, con un notevole danno d’immagine.