Le tazze del caffè usa e getta potrebbero essere pericolose per la salute
3 Maggio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Le tazze monouso rappresentano una scelta igienica ottima ma potrebbero avere anche un lato non salutare. I ricercatori del National Institute of Standards and Technology hanno analizzato i bicchieri monouso per bevande calde rivestiti con polietilene a bassa densità (LDPE), una pellicola di plastica morbida e flessibile, spesso utilizzata come rivestimento impermeabile. Dalla loro analisi è emerso che quando queste tazze sono esposte all’acqua a 100°C rilasciano nell’acqua trilioni di nanoparticelle per litro. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science and Technology.
“Il principale punto di partenza qui è che ci sono particelle di plastica ovunque guardiamo. Ce ne sono molte. Trilioni per litro”, ha detto il chimico del NIST Christopher Zangmeister. “Non sappiamo se queste hanno effetti negativi sulla salute di persone o animali. Abbiamo solo una grande convinzione che siano lì”.
Plastica in aumento nei prossimi decenni. L’allarme di Greenpeace.
La produzione di materie plastiche raddoppierà i volumi del 2015 entro il 2030-2035, per poi triplicarli entro il 2050. Circa il 40% di questa produzione è monouso, composta di imballaggi e contenitori progettati per diventare in poco tempo un rifiuto difficile da riciclare, che contribuisce ad aggravare l’inquinamento “in modo preponderante”. Sono alcuni dei dati del rapporto “Plastica: emergenza fuori controllo”, diffuso da Greenpeace, che passa in rassegna i limiti di questo modello produttivo “insostenibile”. Nella storia umana solo il 10% della plastica prodotta è stato correttamente riciclato, il 14% è stato bruciato mentre il restante 76% è finito in discariche già stracolme o disperso nell’ambiente.
“Oggi, considerando l’intero ciclo di vita, il settore della plastica sarebbe il quinto/sesto Stato per emissioni di gas serra. Se le stime di crescita della produzione dovessero essere confermate, diverrebbe il terzo Stato per emissioni entro il 2050”, osserva Greenpeace che sottolinea il legame con la crisi climatica. La ong definisce l’abuso di plastica usa e getta, “rappresenta un’evidente e intollerabile assurdità”.