ROMA – Lo afferma uno studio pubblicato sal New England Journal of Medicine: circa il 31% dei tumori al seno scoperti con gli screening non avrebbe mai causato sintomi. L’analisi di Archie Bleyer del St Charles Regional Cancer Center di Bend, in Oregon, e Gilbert Welch della Geisel School of Medicine di Hanover, in New Hampshire, ha esaminato l’incidenza dei tumori nelle donne statunitensi sottoposte a screening dal 1976 al 2008, verificando che le diagnosi precoci di tumore sono aumentate in questo periodo di tempo di 122 unità ogni 100mila donne.
“Se lo screening è efficace – scrivono gli autori – si dovrebbe vedere una analoga diminuzione nel numero di diagnosi tardive, che invece sono calate solo di 8 unità ogni 100mila donne”.
Secondo la ricerca dunque la maggior parte dei 122 tumori scoperti in più in realtà non darebbe comunque sintomi: secondo la stima dei due oncologi solo nel 2008 sono state 70mila negli Usa le donne che hanno ricevuto una “sovradiagnosi”, pari al 31% del totale dei tumori trovati.
Le critiche all’analisi non sono tardate ad arrivare. L’American Collage of Radiology sostiene che lo studio sia “profondamente sbagliato”.
In realtà però questo non è il primo studio che mette in dubbio l’efficacia degli screening: “Ma noi non siamo contro gli screening – spiega Bleyer al sito di Nature – vogliamo solo che si tengano in considerazione i rischi che ne derivano”.
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