Aids, allarme: in Italia 10 diagnosi di Hiv al giorno, soprattutto ragazze
27 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Adolescenti che hanno regolari rapporti sessuali ma non sanno cosa sia l’Aids tantomeno le altre malattie sessualmente trasmissibili. Alla vigilia della Giornata mondiale contro l’Aids, l’Oms lancia l’allarme: nel mondo gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni con Hiv sono più di 2 milioni. Concentrati soprattutto nei paesi dove l’epidemia è più diffusa, come l’Africa.
Ed è proprio ai giovani che, in vista della Giornata Mondiale della Lotta all’Aids che si celebra come ogni anno il 1° dicembre, l’Oms ha deciso di pubblicare delle “linee guida specifiche” che contengono raccomandazioni e consigli per i governi per rendere gli adolescenti a rischio una priorità del sistema sanitario, con pianificazione di screening e campagne per il test mirate, servizi di counseling e naturalmente cure e trattamenti specifici per questa fascia di età.
Scrive Carla Massi su il Messaggero:
“Di Aids ormai si parla (pubblicamente) molto poco: perché le campagne di informazione sono sempre più rare e più brevi, perché nelle scuole l’argomento viene spesso solo sfiorato perché il successo dei farmaci ha fatto radicare la convinzione che la convivenza con il virus non crei nessun problema. In Italia si contano 10 nuove diagnosi di infezioni da Hiv al giorno. La mortalità è tra le più basse al mondo ma il numero delle diagnosi non cala in modo significativo. Ogni anno se ne contano circa 4000 e in un quinto dei casi ad essere contagiata è una donna. Sono 35 mila quelle che da noi convivono con il virus dell’Aids, in lotta contro un’infezione per alcuni aspetti più complessa di quella maschile”
Anonella d’Arminio Monforte, ginecologa dell’ospedale San paolo di Milano, in merito alle donne spiega:
“Incontrano ancora difficoltà nella scelta degli anticoncezionali che spesso interferiscono con i farmaci antiretrovirali, tanto che si registra un maggior ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Quasi metà delle donne in età fertile non vuole avere un figlio per paura di infettarlo, anche se oggi il rischio di infezione è inferiore all’1%”
Le Linee guida dettate dall’Oms enfatizzano la necessità di considerare i bisogni e le abitudini dei più giovani, quando si pianificano dei servizi Hiv/Aids per loro o si sviluppano strategie per aumentare la loro attitudine alla prevenzione e l’aderenza al trattamento.
Le normali Linee guida sull’uso degli antiretrovirali includono oggi informazioni su quali farmaci usare e quando iniziare la terapia nel caso di pazienti giovani, come monitorare i risultati dei trattamenti, o quando bisogna passare dal regime usato nei bambini a quello per gli adulti (nello specifico, salvo casi specifici specificati nel documento, secondo le nuove raccomandazioni per gli adolescenti sotto i 35 kg di peso va usato il regime per i bambini, per gli altri quello da adulti). Inoltre, sostengono la diffusione di campagne di esami per l’Hiv diffuse nella popolazione giovanile, in modo da massimizzarne l’impatto e l’equità.
Fonte: il Messaggero, Quotidianosanità