ALS Ice Bucket Challenge, giusto o sbagliato? Il vero significato

ALS Ice Bucket Challenge, giusto o sbagliato? Il vero significato

22 Agosto 2014 - di Claudia Montanari

ROMA – ALS Ice Bucket Challange, è giusto o sbagliato gettarsi una secchiata d’acqua gelata addosso per sensibilizzare il pubblico in merito alla ricerca sulla SLA? Sul web è diventata ormai una epidemia, non c’è vip o celebrity che non si sia buttato dell’acqua gelida addosso. L’ALS Ice Bucket Challenge, tuttavia, ha già ricevuto molte critiche.

DI COSA SI TRATTA?

Ormai tutti abbiamo assistito a video di amici, parenti e persone famose che si gettano dell’acqua ghiacciata addosso. Perché lo fanno? Si tratta di una campagna per la ricerca sulla SLA (nota anche come il Morbo di Lou Gehrig). In sostanza, quando una persona viene “nominata” e quindi “sfidata”, ha due possibilità: o donare alla ALSA (Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica) entro 24 ore, oppure come punizione deve essere annaffiato da acqua gelida. Poi, può sfidare altre persone e così la campagna prosegue. Secondo quanto scrive l’ANSA, fino ad ora la campagna ha raccolto circa 31 milioni e mezzo di dollari in donazioni. Inoltre, abbiamo potuto assistere a secchiate d’acqua davvero incredibili, come quella che si è fatta gettare l’irremovibile Anna Wintour e la fashion icon di ghiaccio Victoria Beckham. Tuttavia, questa campagna è stata notevolmente criticata.

PERCHE’ LE CRITICHE?

Innanzitutto, perché spesso non è chiaro lo scopo della campagna. Il secchio d’acqua gelida, infatti, nasce come una “punizione” per chi non accetta di fare una donazione, e non un requisito per donare: “O fai una donazione o ti fai un bagno gelido”. In tanti, invece, accettano la sfida, si buttano un secchio di acqua addosso e non fanno donazioni. Poi, sfidano altre persone. Il che, tuttavia, può andar bene lo stesso perché comunque questo passaparola via web è un modo per sensibilizzare il pubblico in merito alla SLA e alla ricerca e la lotta contro questa malattia. Tuttavia, lo scopo di questa campagna è far sì che la gente doni dei soldi. C’è da dire che molte persone fanno sia il bagno di acqua gelida che la donazione.

“SPRECO D’ACQUA”: MORALISMO O REALTA’?

In molti sul web disprezzano questa campagna in quanto ritengono sia uno spreco di acqua preziosa, in barba a chi l’acqua non ce l’ha. In America quelle critiche sono perlopiù mirate a chi vive in California, che attualmente sta passando un periodo di siccità. Ma non sono in pochi coloro che criticano a prescindere lo spreco di acqua.

CAMPAGNA INUTILE?

Inoltre, che anche chi definisce questo tipo di campagna “slacktivismo”, ovvero il mezzo prettamente “internettiano” che che permette alla gente di mostrare supporto ad un movimento o ad un ente benefico senza fare alcunché.

Lo scrittore Will Oremus ha scritto su Slate:

“Molti dei partecipanti spendono più soldi in buste di ghiaccio che per la ricerca sulla ALS. Per quanto riguarda ‘sensibilizzare il pubblico,’ sono pochi i video che ho visto che presentano informazioni effettive sulla malattia, sul perché servono i soldi, o su come verranno usati. Più che altro, i video dell’ice bucket sembrano più un esercizio sul sensibilizzare il pubblico su quanto uno sia eccentrico, altruista e/o attraente in una T-shirt bagnata.” .

 IL DIBATTITO SULL’ORIGINE DELL’ICE BUCKET CHALLANGE:

Altro motivo di discussione su questa campagna è l’origine stessa dell’Ice Bucket Challange, Sembra infatti che questa “challange”, sfida, sia nato come un “gioco” diffuso tra gli atleti professionisti per donare e sensibilizzare alla loro causa preferita. Questo “metodo” si è diffuso sempre di più sui Social e altre celebrità sono rimaste coinvolte, ma di per sé non aveva nulla a che fare con la ricerca sulla SLA. Ecco perché in molti video  (come quello del giornalista Matt Lauer), non si parla minimamente della malattia. L’Associazione, visto il successo di questo “gesto virale”, sarebbe saltata in sella all’origine dell’Ice Bucket Challenge usandola come incentivo per le donazioni. Che non è certo un male, sia chiaro, ma questo potrebbe aver avrebbe portato molta confusione, generando video di persone che accettano la Ice Bucket Challenge senza parlare della SLA, semplicemente perché chi li gira potrebbe non sapere che si tratti di una raccolta fondi.

Per questo in molti criticano la campagna e si chiedono se sia sufficiente sensibilizzare il pubblico per mezzo di una “secchiata d’acqua” di cui spesso non se ne conoscono nemmeno le origini. E, soprattutto, si chiedono se sia giusto che i protagonisti mostrino solo video di loro stessi inondati d’acqua senza menzionare affatto la SLA.

COSA FARE SE VENITE INVITATI?

Se qualcuno vi sfida all’Ice Bucket Challange, dunque, vi invitiamo a donare alla ricerca sulla SLA e successivamente invitare altri amici a donare. Se poi vi sentite sufficientemente pronti e spavaldi, potete comunque far fare una risata ai vostri amici inondandovi di acqua gelida. Ma ricordatevi di menzionare lo scopo della campagna e di invitare tutti ad andare sul website della ALS Association.

Di seguito, una compilation degli Ice Bucket Challange più divertenti dei vip:

 

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