Alunni allergici alla scuola: solo in classe si coprono di bolle. Il mistero
21 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
BERGAMO – Gli studenti arrivano a scuola in ottima forma. Entrano nell’atrio e stanno bene, ridono e scherzano. Poi entrano in aula e si ricoprono di macchie rosse, iniziano a sentire pruriti e cominciano ad avere problemi respiratori. La singolare vicenda accade in un Liceo linguistico di Bergamo. Un vero e proprio mistero: i ragazzi entrano a scuola che stanno benissimo e appena fanno capolino nelle aule cominciano a soffrire di una acuta forma allergica.
Il giallo della scuola “Falcone” di Bergamo la racconta il Corriere della Sera:
“Un vero e proprio mistero. Nemmeno gli stessi tecnici dell’Asl, che ormai da settimane stanno effettuando controlli negli ambienti della scuola e sta eseguendo test sugli studenti, ne ha ancora compreso le cause. Ad esserne colpiti sono quattro studentesse della classe Seconda I, e due ragazze e due ragazzi della confinante Quarta I nella sezione staccata del «Falcone», il piccolo edificio che si affaccia su via Meucci, a Loreto”.
Così accade che mentre tutti gli altri scolari seguono tranquillamente le lezioni nelle aule, per questi 8 studenti (anche se ad avere la forma più acuta dell’allergia sono in 5) seguire le lezioni diventa un vero e proprio incubo e sono costretti a stare il più lontano possibile dalle aule:
“Sono costretti ad ingegnarsi per non restare indietro con il programma. Tanto che alcuni di loro sono arrivati al punto di dover effettuare le verifiche seduti nell’atrio, lontani dal disturbo che li perseguita”
Ma il mistero è ancora più fitto perché, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli 8 studenti che quest’anno sono perseguitati da questo fastidioso disturbo, fino all’anno scorso trascorrevano tranquillamente il tempo nelle aule senza alcun problema:
“Il problema ha cominciato a manifestarsi il 7 ottobre per due ragazzi della Quarta, per poi allargarsi a due compagni della stessa classe e dal 24 ottobre anche a quelli dell’aula vicina: «L’abbiamo visto succedere diverse volte – racconta uno studente di Seconda all’uscita dalle lezioni -. Non hanno niente quando entrano nella scuola e stanno bene fino al corridoio, anche perché lì le finestre vengono sempre tenute aperte in modo da lasciarlo areato. Poi appena entrano in aula cominciano a respirare male, dicono che gli si gonfia la gola e dopo un pò iniziano a sentire prurito in tutto il corpo e cominciano a grattarsi. Un mio compagno mi ha fatto vedere, era pieno di macchie sul torace e sulla schiena»”.
Il disturbo scompare quando i ragazzi si allontanano dall’aula anche solo limitandosi a restare nell’atrio:
“Quando si è capito che non si trattava di un episodio e che il problema non riguardava situazioni esterne, anche perché si tratta di ragazzi che non si frequentano al di fuori della scuola, il preside Enzo Asperti si è rivolto al Servizio prevenzione dell’Asl: «Per ora si sa soltanto che si tratta di qualche tipo di reazione allergica – spiega il dirigente -. I tecnici dell’Asl hanno effettuato profilassi e controlli, e hanno applicato un grande numero di cerotti ai ragazzi interessati dal disturbo per capire quale sia l’origine dell’allergia. Da parte nostra, seguendo le loro indicazioni, abbiamo fatto sospendere l’utilizzo di detergenti chimici per le pulizie; adesso utilizziamo le “vaporelle” a cento gradi contro i germi in tutto l’edificio e teniamo areata la scuola il più possibile, sia prima, sia dopo le lezioni. Ma il disturbo non è scomparso e non si è ancora riusciti a capire a cosa sia dovuto». Si sono verificati anche alcuni casi di svenimento da parte di altri studenti ma non è chiaro se i due problemi siano collegati: «Può capitare qualche caso su 1.400 iscritti – considera il preside -, magari perché uno non ha fatto colazione o per qualche altro motivo»”.
Certo, per i ragazzi in questione è un vero problema questo disturbo: oltre infatti al problema “fisico” hanno anche quello di riuscire a non rimanere indietro con il programma scolastico:
“Diversi di loro sono rimasti a casa, qualcuno ogni tanto segue le lezioni dalla porta aperta sul corridoio. E quando la Seconda ha svolto un tema in classe, i quattro a rischio di allergia si sono dovuti accomodare su banchi piazzati nell’atrio. Ora si sta pensando di allestire un collegamento via Skype in modo di permettere di seguire le lezioni a distanza per coloro che decidono di restare a casa, lontani dal disturbo che li perseguita, almeno fino a quando si sarà capito di cosa si tratta”