Amniocentesi: causa 1 aborto ogni 400 gravidanze
9 Luglio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – L’argomento della ricerca era la scoperta di un nuovo metodo per risalire al dna del feto solo con l’analisi del sangue della madre, ovvero un modo per dire addio all’amniocentesi. Eppure, i dati pubblicati dalla ricerca e apparsi su Nature dimostrano una realtà preoccupante: vi è un aborto ogni 400 amniocentesi.
Così, l’obiettivo del nuovo metodo messo a punto dai ricercatori coordinati da Stephen Quake dell’università americana di Stanford è quello di diminuire il rischio di aborti. La diagnosi precoce di malattie genetiche nel feto, sottolineano gli esperti, può consentire ai medici di anticipare trattamenti che sono necessari subito dopo la nascita del bambino.
I ricercatori hanno spiegato che il Dna nel sangue di una donna incinta è una miscela di Dina materno e del feto. Isolando e analizzando le cellule fetali in circolazione nel sangue materno sono stati conteggiati i cromosomi per identificare quelli dei genitori trasmessi al feto.
Il metodo permette anche di determinare quali cromosomi sono stati trasmessi dal padre, in assenza di informazioni genetiche paterne, a differenza di un altro risultato recente che permette di analizzare il dna del feto però attraverso campioni di sangue di entrambi i genitori.
“Siamo interessati a individuare le condizioni che possono essere trattate prima della nascita o subito dopo” ha osservato Quake. ”Senza tali diagnosi – ha aggiunto – i neonati con problemi metabolici o disturbi del sistema immunitario non posso essere trattati fino a quando non manifestano i loro disturbi”.