Amore, la vita ricomincia a 50 anni? Sì, con i consigli giusti…
16 Settembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Ricominciare la propria vita alla soglia dei 50 anni. Non è un’utopia, ora che l’asticella del “mezzo secolo” non segna più (quasi) la fine né della carriera lavorativa né dell’inizio di un nuovo amore. E proprio da questo si può e si deve ripartire. Perché col passare degli anni i sentimenti e le passioni si colorano di tinte diverse e dai 50 in poi la tavolozza, spesso, dà il meglio di sé inaugurando una nuova stagione dell’amore che nulla ha da invidiare alle precedenti.
In fondo tante donne “over 50” ce lo insegnano: è fresca la notizia del nuovo divorzio tra Monica Bellucci e l’affascinante Vincent Cassel. Demi Moore a 50 anni suonati è sopravvissuta al divorzio con Ashton Kutcher e come non menzionare Madonna, che superato da un bel pezzo il fatidico mezzo secolo, cambia boy (e toy boy) come i calzini la mattina. Certo, sei sei una diva di Hollywood, forse, è più semplice. Ma non ci si deve scoraggiare.
Scrivono Andrea Laffranchi e Chiara Maffioletti su Il Corriere della Sera:
“La parola d’ordine è: coraggio. Sia che siate dal lato di chi è stato lasciato, sia che siate invece da quello di chi ha chiuso la storia d’amore, o ne avete bisogno o ne avete avuto. In ogni caso, serve. E partire dal presupposto che strascicare una vita di coppia ormai esausta sarà forse più comodo ma è senza dubbio parecchio avvilente, è il primo tassello per iniziare a capire bene chi siete diventati: persone che rischiano e che si mettono in gioco. Un ottimo punto di partenza”
“Viviamo in un Paese esteticamente complicato, nel senso che se una cinquantenne può contare sulla bellezza, riformulare una vita socialmente gratificante è più semplice. Ma la storia del fascino non va sottovalutata e se in passato non siete mai state donne in grado di far girare la testa ora potreste diventarlo. La consapevolezza e il savoir-faire arrivano molto più in là di un pancino teso o di un braccio nudo che non ha paura di salutare con enfasi il prossimo. E, comunque, se c’è un momento buono per iniziare a prendersi cura di se stesse e allontanarsi dalla china matroneggiante che affligge le più, è questo. È il momento di recuperare quelle sneakers acquistate in uno slancio di buoni propositi ma rimaste drammaticamente avvolte nella velina. È il momento di sporcare finalmente quelle suole in palestra o, perché no, correndo (possibilmente in parchi ben frequentati, meglio se in centro città)”.
“«Uomo di pancia, uomo di sostanza» sarà un autoconsolatorio detto inventato da cinquantenni fuori forma, ma niente di peggio dei coetanei convertiti a tabelline d’allenamento e diete iperproteiche. Tanto poi la paghereste alla sera con il ghiaccio sulle articolazioni e l’Aulin a portata di mano per la schiena. Evitate la partitella scapoli vs ammogliati con i colleghi: tanto non sapete in quale squadra stare. Se proprio non volete perdervi la pizza post-match proponetevi come arbitro: si corre meno e se vi danno del cornuto… Il massimo sforzo consentito? Seguite i consigli che i medici danno nei tg (qualunque sia il tema): limitate l’alcol, mangiate frutta, bevete molta acqua e fate le scale a piedi”.
“Arrivate vicine ai cinquant’anni, le signore hanno il diritto di giocare un po’, no? Superate le paturnie dei vent’anni, archiviata l’ansia da orologio biologico dei trenta, stemperate le incombenze di famiglia e di carriera dei quaranta, ora potete prendervi una salutare boccata di libertà. Poco-poco, piano-piano, cominciate a divertirvi con la vostra immagine. Quella reale, non con una foto ritoccata sul profilo di Facebook. Respirate più a fondo che potete, e poi fate finalmente quel taglio di capelli che tutti vi dicono da anni vi starebbe malissimo (in realtà il risultato non è mai un dramma e se lo diceva lui poi…), date una svolta al vostro abbigliamento e se non siete più abituate (o non lo siete mai state), ogni tanto indossate dei tacchi. Fate tutto con un certo stile, perché — inutile negarlo — scivolare nel grottesco è facilissimo”.
“Come capita a quegli uomini che rovistano fra le t-shirt dei figli e si mettono in coda da Abercrombie. Rinnovate il guardaroba, buttate quelle orrende cravatte che lei vi regalava al vostro compleanno (possibile che non notasse che non la portate mai?), una giacca slim fa più effetto di dieci sedute col personal trainer, un accessorio azzeccato sdrammatizza anche il look più severo e vi permette il passaggio rapido dall’ufficio all’aperitivo. I capelli (per chi li ha ancora) vanno bene anche brizzolati. Clooney docet, e anche il Liga che ha abbandonato la tinta color lucido da scarpe. Insomma, se puntate a una serata con una che è nata quando voi eravate matricole all’università, mettersi in concorrenza con i suoi coetanei vuol dire perdere in partenza. Non abbiate paura di far vedere che il tempo è passato. L’importante è che i segni li abbia lasciati sul fisico e non sul cervello. E se anche non avete segnato ancora nessun appuntamento in agenda, riflettete sul fatto che ritrovarsi da soli dopo un po’ di anni ha i suoi vantaggi, specie se ci si concentra non sul tempo perso (con qualcuno) ma su quello finalmente ritrovato, l’unico che può regalare emozioni ormai dimenticate. Magari non bruciatelo tutto controllando compulsivamente la vostra timeline di Twitter”.
“Leggete più libri, andate a più mostre, iscrivetevi a qualunque corso troviate anche un minimo intrigante e frequentate quegli amici che fino a ieri vi rimproveravano per non trovare mai il tempo per loro (li abbiamo tutti). Abbandonate le zavorre e riscoprite un po’ di leggerezza. Non c’è bisogno per le donne di trasformarsi in Samantha Jones, la splendida cinquantenne (single) di «Sex and the city» che vive la vita senza inibizioni. Ma ogni tanto è bene ricordare che, in fin dei conti, lei è il personaggio della serie che piace di più. La conferma che il fisico dei venti-trenta-quarant’anni non vale la persona che si può diventare a cinquanta, arriva da un atleta come Muhammad Ali, che con una frase (pronunciata quando sui ring non ci saliva ormai da anni), ha tracciato la morale del tempo che passa: «Un uomo che a cinquant’anni vede il mondo come lo vedeva a venti, ha sprecato trent’anni della sua vita»”.