Anna Finocchiaro: la donna fa tremare Matteo Renzi
3 Febbraio 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Anna Finocchiaro, donna politica di lungo corso e di grande spessore, potrebbe essere la nemesi di Matteo Renzi e dei suoi sogni di gloria sulle ali della legge elettorale gli ha costruito Denis Verdini, uomo chiave di Forza Italia, per conto di Berlusconi.
Questo è un po’ il senso dell’analisi scritta da Sara Nicoli sul Fatto. La legge elettorale, se e quando sarà stata approvata dalla Camera, dovrà passare all’esame del Senato. E li, avverte Sara Nicoli, c’è Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato:
“Una donna che Matteo Renzi detesta forse addirittura più di D’Alema e non ne ha mai fatto mistero, peccando anche di ineleganza. Solo che, adesso, ci dovrà fare di nuovo i conti. O, forse, stavolta sarà lei, come sospettano i renziani, a fargliela pagare; lei sa come si fa. “Così come è nota la sua abilità nell’uso dei regolamenti del Senato; per tenere a bagnomaria la prima bozza della legge elettorale ne ha fatte di tutti i colori. Stavolta, s’immagina, sarà anche peggio. Chi la conosce bene sostiene che lei mai si metterà di traverso rispetto alla volontà del partito e agli ordini del segretario, sempre lei che il Pci lo ha vissuto davvero (è arrivata come parlamentare, a 32 anni, lasciando la magistratura, nell’ 87 e non è più uscita dal Palazzo) e conosce il significato dell’obbedienza al leader. “Però, oggi c’è qualcosa di diverso nello schema di gioco; Renzi, a differenza dei suoi predecessori, non la stima. Anzi, è stato il principale artefice della sua disgrazia, sia politica che personale. Il culmine è arrivato il 15 aprile dell’anno scorso. Quando il nome della senatrice catanese finì nel novero dei candidati al Quirinale. Non era la prima volta, già nel 2006 l’avevano fatto circolare, poi al Colle salì Re Giorgio. Lei non la prese bene allora, ma l’anno scorso la prese peggio. Non perché ancora una volta gli era stato preferito Napolitano, ma perché ad affossarne la candidatura ci pensò Matteo Renzi in persona. La fulminò con un tweet: “Mi spiace, ma non può diventare Presidente chi ha usato la sua scorta come carrello umano per fare la spesa da Ikea”. Lei rispose furibonda: “Sai cosa sei? Sei un miserabile!”.
“Basterebbe già solo questo episodio a rendere ragione a chi, oggi, teme che la Finocchiaro possa togliersi la soddisfazione di affondare l’Italicum e con lui Renzi. I rapporti con il segretario, d’altra parte, sono inesistenti, il carattere “altero” della senatrice è elemento di fastidio per il sindaco, per questo l’ha rottamata con D’Alema.
Di recente, solo qualche feroce battuta di Renzi sul fatto che ha “smesso di usare la scorta per l’Ikea, ora la manda solo a comprarle le banane”, con foto dell ’ Espresso a testimoniarlo ma, soprattutto, l’irritazione per quel silenzio sull’inchiesta che ha visto coinvolto il marito, il ginecologo Melchiorre Fidelbo. Il gelo tra i due, insomma, è ancora lì, intatto. Come sempre. Per questo, nel Pd già volano le scommesse su cosa farà Renzi per evitare la vendetta, feroce, di una donna che di se stessa pensa: “Se fossi stata un uomo, con il mio curriculum sarei già al Quirinale”. E, invece, per colpa sua…”