Party in spiaggia abusivi: è guerra tra i sindacati
2 Agosto 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Ormai per i giovani è un “must”: passare tutta giornata in spiaggia e poi, verso sera, aspettare che lo stabilimento metta la musica ed inizi a servire cocktail e trasformare lo stabilimento in un vero e proprio “locale”. Molti stabilimenti balneari si sono adeguati a questa moda, ma non tutti i gestori dispongono dell’autorizzazione necessaria per farlo. Per questo è nata una polemica tra il sindacato dei gestori delle sale da ballo e quello dei balneari. Il presidente del sindacato di quest’ultima categoria spiega: “Gli stabilimenti spesso si trasformano la sera in discoteche, ma hanno tutte le autorizzazioni per farlo. E chi non ce l’ha, e lo fa, deve essere sanzionato. Comunque già negli anni scorsi abbiamo operato su questo fronte, a volte anche insieme al Silb, e credo che sia un fenomeno residuale, che va comunque contrastato”.
Così il presidente del Sib (Sindacato italiano balneari), Riccardo Borgo, risponde al sindacato dei gestori delle sale da ballo che, martedì, avevano lanciato l’allarme degli stabilimenti balneari che organizzano serate danzanti ‘abusive’. Secondo Borgo, “dobbiamo imparare a stare tutti alle regole che devono essere chiare e facilmente interpretabili”. “Ognuno -dice- deve fare le cose per le quali è stato autorizzato. Ogni Comune ha il proprio regolamento e noi lo dobbiamo applicare. Dobbiamo imparare tutti -conclude- a stare alle regole, che devono essere facilmente interpretabili, chi non ha le autorizzazioni deve comunque essere sanzionato”.