L’Aquila 3 anni dopo: in 10.000 alla fiaccolata
6 Aprile 2012 - di Claudia Montanari
L’AQUILA – Diecimila fiammelle in cammino. Diecimila persone che non si sono fatte spaventare dal nubifragio che, fino a tarda sera, si è abbattuto sull’Aquila. Per il terzo anno, dopo la terribile notte del 6 aprile 2009 quando il terremoto ha devastato la città e numerosi paesi vicini, i parenti delle 309 vittime del sisma e migliaia di aquilani si sono riuniti in assoluto silenzio in una lunghissima fiaccolata. Il percorso è lo stesso dello scorso anno.
Nel terzo anniversario del sisma il centro storico è completamente fermo. La ricostruzione del cuore del capoluogo non è ancora partita e le cifre relative all’assistenza della popolazione sono impressionanti: 21.731 persone ancora assistite, secondo i dati della Struttura per la gestione dell’emergenza, di cui diecimila alloggiate a carico dello Stato e 11.312 che godono dell’autonoma sistemazione. E ancora: 173 aquilani sono ospitati negli alberghi e 141 nelle strutture di permanenza temporanea (come la caserma della Guardia di finanza). Le macerie, poi, sono quasi tutte lì da 36 mesi: solo il 5% è stato rimosso.
Il ministro Fabrizio Barca – che ha voluto essere presente nel terzo anniversario oltre che nel suo ruolo istituzionale anche per un legame personale – ha assicurato tempi brevi per l’apertura dei cantieri e per la ripresa di una città che, nonostante le mille difficoltà, non vuole morire.
Lo dimostra la tenacia della maggior parte degli aquilani che sono rimasti a vivere qui o che ci tornano ogni volta che possono, perché non vogliono dimenticare, ma vogliono guardare verso il domani. E le note e le parole di ‘Domani’, la canzone che 56 grandi artisti italiani hanno inciso per L’Aquila pochi giorni dopo il sisma risuonano come un sussurro da un cellulare di un ragazzino in testa al corteo, mandata a ripetizione per tutto il percorso, quasi a voler incoraggiare tutti a non mollare.
Poi, alle 3:32, l’ora della scossa, i 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante che accompagnano la lettura dei nomi delle vittime e di due ragazze morte in un incidente stradale di ritorno dalla fiaccolata dell’anno scorso. Con le voci dei cori cittadini – corale Gran Sasso e Novantanove – che chiudono la serata della memoria di una notte che nessuno può dimenticare.