Ashley Kurpiel, la donna statua: colpa della fibrodisplasia
30 Ottobre 2015 - di Claudia Montanari
ATLANTA (USA) – Ashley Kurpiel, la donna statua: colpa della fibrodisplasia. Una drammatica storia ci arriva dalla Georgia, negli Stati Uniti, e ci viene riportata dal Daily Mail. Ashley Kurpiel è una donna di 33 anni che combatte da anni contro una malattia che la sta trasformando letteralmente in una statua: i suoi muscoli, infatti, si stanno trasformando in osso solido. Una malattia che sembra un incubo ma che la ragazza sta affrontando con estrema determinazione e coraggio, non smettendo mai di lottare.
La malattia di Ashley Kurpiel si chiama “fibrodisplasia ossificante progressiva” o anche chiamata “la sindrome dell’uomo statua”, una patologia rara e incurabile che porta alla completa immobilità. Sono affette da questa malattia 800 persone in tutto il mondo.
Come si legge sul Daily Mail, a causa della malattia la donna ha già perso il braccio destro. Tuttavia, non ha mai smesso di lottare:
“Non so per quanto tempo ancora potrò muovermi. Fino a quel momento però voglio vivere al massimo”.
L’incubo di Ashley è iniziato da quando era ancora una bambina:
“A due anni e mezzo mi è stato diagnosticato un cancro. I medici hanno rimosso quello che pensavano fosse un tumore e mi hanno amputato il braccio. Cinque mesi più tardi hanno richiamato, dicendo che la diagnosi di cancro era errata. Ero affetta da una patologia rara che colpisce una persona ogni due milioni e che fa crescere un secondo scheletro interno, rendendo l’ammalato una statua umana”.
A 25 anni, poi, ha perso l’uso di una gamba: “Già da adolescente ho iniziato a sentire il mio corpo irrigidirsi. E ho deciso di sperimentare di tutto prima che fosse troppo tardi”. E infatti Ashley va in skateboard e pratica surf. Non solo: la ragazza ha completato un percorso di 5 chilometri in sedia a rotelle ed è diventata ambasciatrice delle persone amputate:
Ho avuto la possibilità di conoscere gente straordinaria, tra cui il Dalai Lama. Cerco di vedere il lato positivo delle cose e prendo ogni giorno così come viene”.