Brasile. Baby prostitute a 8 euro sull’ “Autostrada per l’Inferno”
13 Novembre 2013 - di Matthew Di Loreto
RIO DE JANEIRO (BRASILE) – E’ l’una e mezza di mattina e al bordo della strada, con indosso un vestitino lillà c’è una bambina di 11 anni, che per 25 reais – 8 euro – offre sesso. Siamo in Brasile, e la piccola Leiah è soltanto uno dei tanti casi di baby prostitute che ogni notte vendono il proprio corpo appoggiate ad un lampione.
L’autostrada dove regna questo mercato di ‘baby prostitute’ è l’autostrada BR-116 che collega il Brasile per oltre 3,000 chilometri, da San Paolo a Fortaleza. In gergo viene chiamata la ‘Highway to Hell’ – l’autostrada per l’inferno – ed è piena di casi di bambine disposte a vendere il loro corpo al primo che passa per meno di 10 euro.
Un rapporto del governo brasiliano mai reso pubblico ha identificato 262 punti lungo l’autostrada infernale occupate da baby prostitute. La media è raccapricciante, una ogni 16 chilometri. A svelare questo mercato del sesso è stato un giornalista inglese, Matt Roper, che in un articolo apparso sul Daily Mail ha ammesso che non si sarebbe mai aspettato di venire a conoscenza con una realtà cosi cruda, quasi surreale.
“Pensavo di trovare una situazione allarmante quando ho cominciato l’inchiesta, ma non una vera e propria epidemia della prostituzione minorile,” ha confessato Roper. “Ogni storia che sentivo era peggiore della precedente.”
Mariana, 16 anni, si prostituisce da quando ha 11 anni. All’epoca Jonas, il locatore della sua famiglia, la costringeva a prostituirsi mentre sua madre era a lavoro. Rimasta incinta, venne fatta abortire, e da allora per anni si è rifugiata nelle droghe. Mariana è solo una delle tante persone vittime di persone senza scrupoli, ma fortunatamente adesso, grazie ad un’organizzazione chiamata Meninadança, ha un futuro. Attraverso attività come la danza i fondatori dell’organizzazione sono riusciti a toglierla dalla strada e offrirle la possibilità di un futuro migliore.
Il Brasile viene criticato da molte organizzazioni internazionali per il suo atteggiamento indulgente nei confronti della prostituzione minorile. Secondo un rapporto dell’UNICEF, infatti, sono ben 250 mila le bambine che in tutto il paese sono costrette a prostituirsi. Il governo ha approvato una legge che punisce con una pena di massimo dieci anni di carcere chi costringe i minori alla prostituzione, ma l’autostrada per l’inferno continua a mietere vittime.