Bulgari sospettato per frode fiscale: “Accuse grottesche e infondate”
7 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Un’accusa definita “grottesca” dal gruppo . Eppure, sotto l’occhio del mirino della Guardia di Finanza italiana questa volta c’è andato il celebre marchio di prodotti di lusso Bulgari, dal 2011 di proprietà del gruppo francese LVMH, sospettato di frode fiscale per una cifra di circa 70 milioni di euro.
Il quotidiano “Il Messaggero” scrive che secondo i finanzieri “gli utili di Bulgari sarebbero (…) transitati attraverso una serie di società con sede in Irlanda e in Lussemburgo”, Paesi in cui le imposte sono molto più basse che in Italia.
“Inviando gli utili all’estero e mantenendo le perdite in Italia, Bulgari sarebbe riuscito a risparmiare circa 70 milioni di euro non versati al fisco italiano”, aggiunge il giornale. La stampa non precisa gli anni d’esercizio interessati dal controllo fiscale, ma l’amministratore delegato Francesco Trapani afferma che il gruppo “ha sempre rispettato le norme fiscali in Italia e all’estero” e al “Corriere della sera” ha sottolineato come le accuse della della Finanza siano “grottesche e infondate”, assicurando che sono stati effettuati tutti i controlli necessari “a riconoscere che abbiamo agito correttamente”.
“Abbiamo bisogno di uno Stato forte contro l’evasione fiscale, ma anche di un po’ di buon senso che permetta a coloro che rispettano le regole di continuare a lavorare”, ha aggiunto Francesco Trapani.