Choi Hyun-mi, boxeur scappata dalla Corea del Nord, ora si batte per il Sud

Choi Hyun-mi, boxeur scappata dalla Corea del Nord, ora si batte per il Sud

1 Ottobre 2014 - di Silvia_Di_Pasquale

SEUL (COREA DEL SUD) – Choi Hyun-mi, boxeur scappata dalla Corea del Nord, ora si batte per il Sud. A soli 11 anni è stata arruolata dal regime comunista di Kim Jong-il per gareggiare alle Olimpiadi del 2008. Ma poi insieme alla sua famiglia è fuggita a Seul e la sua vita è andata in tutt’altra direzione.

«Dovevo competere con gente infervorata da pensieri come questo: “Dobbiamo deliziare il Generale Kim” – racconta Choi alla Cnn – non c’erano guantoni, al loro posto ci davano una sottile striscia di pelle. Le pugili più anziane avevano le mani così distrutte che non sembravano mani umane».

Nel suo Paese d’origine, spiega la campionessa 24enne, si gareggia solo per vincere e ottenere così “cibo extra e soldi, necessari al fabbisogno e alla sussistenza. Ancora più crudele la sorte di chi ha il dovere di competere in gare internazionali

«C’è una cosa che si chiama “contrasto ideologico”. Se perdi, (una volta fatto rientro in patria) ti costringono a stare in piedi davanti a una folla dove vieni accusato da tutti. E vieni denunciato a tal punto che è quasi impossibile continuare a competere dopo», afferma l’atleta.

Ma non tutti gli sportivi nordcoreani la pensano come Choi. Secondo quanto riportato da Tempi.it, Om Yun-chol e Kim Un-guk, due atleti che hanno appena trionfato agli Asian Games, hanno commentato così le loro vittorie:

«È tutto merito dell’amore e delle cure del generale Kim Jong-un. Con gli insegnamenti del nostro leader in mente, ho cercato di fare del mio meglio. Volevo battere il record e ho lavorato duro per portare il successo a Kim Jong-un».