Cina, operaie Foxconn: prostitute dopo lavoro in fabbrica iPhone
17 Settembre 2013 - di Claudia Montanari
Shenzhen (CINA) – Ennesimo scandalo nelle fabbriche cinesi della Apple. Secondo un reportage dell’Economic weekly, sembra infatti che dopo il normale orario di lavoro si effettuino prestazioni di sesso a pagamento da parte di operaie e operai della fabbrica.
COSI’ ARROTONDANO LO STIPENDIO – Il reportage ha fatto emergere il fatto che, secondo molti impiegati delle fabbriche di Shenzhen e Zhengzhou, sarebbe frequente tra impiegate e operaie offrirsi per prestazioni sessuali a pagamento, “arrotondando” così lo stipendio.
A Shenzhen il campus della Foxconn conta 200 mila persone e per la maggior parte si tratta di giovanissimi, l’età media si aggira sui 20 anni.
Minimin, un’operaia che lavora alla linea di produzione degli iPhone, ha spiegato:
“«Quando decine di migliaia di ragazzi e ragazze vivono insieme, a così stretto contatto, è naturale che cose come queste accadano. Non ci trovo nulla di male a cercare l’opportunità di ricavare qualche soldo in più. Sono giovane e per me ora la cosa più importante è riuscire a mettere via un po’ di soldi»”.
Non solo. La ragazza ha aggiunto che diverse colleghe guadagnano di più con il «lavoro serale» che con quello normale alla Foxconn, tanto da aver deciso di lasciare il lavoro ufficiale, troppo faticoso e mal retribuito.
«Non mi pento assolutamente di aver iniziato a prestare questi servizi», ha aggiunto Minmin, «l’unica cosa che mi spiace è non aver cominciato prima».