Coniugi, lei è un lui e lui un trans: sì al permesso di soggiorno
18 Aprile 2012 - di Claudia Montanari
BOLOGNA – Certo, diciamo che le “parti” non erano proprio chiarissime, e forse la questura riminese può aver fatto un po’ di confusione. In pratica, la situazione è questa: il marito è un uomo brasiliano, 35enne, che si traveste da donna, la moglie è una donna di 38 anni che prima era uomo.
Si legge sul “Corriere di Romagna” che i guai nascono quando il marito brasiliano richiede il rilascio del permesso di soggiorno, ma in questura esprimono dubbi: “La moglie – si legge nel resoconto dei poliziotti – è persona sottopostasi a conversione androginica, prima della quale rispondeva a generalità maschili. Inoltre, veniva rinvenuto nell’appartamento solamente abbigliamento e calzature femminili verosimilmente riconducibili ad entrambi i coniugi”.
Si tratterebbe quindi di circostanze “incompatibili con i presupposti che stanno alla base dell’istituto del matrimonio”. Insomma, la Questura considera l’unione un matrimonio di “interesse” e nega il permesso di soggiorno prolungato per il marito.
Ma la coppia fa ricorso ed il tribunale di Rimini lo accoglie, dichiarando illegittimo il decreto di rifiuto della carta di soggiorno. I testimoni che si sono presentati davanti al giudice (la moglie che mantiene il marito, il proprietario dell’abitazione, un vicino e i testimoni di nozze italiani) hanno infatti confermato la sussistenza del requisito della convivenza tra i due.
Per quanto riguarda la legge italiana, all’anagrafe la moglie risulta a tutti gli effetti una donna e il brasiliano uomo, dunque l’unione risulta valida e il cittadino straniero ha diritto al permesso di soggiorno prolungato, come familiare di cittadino europeo.