Costruire una Società libera dalla violenza sulle donne: cosa dobbiamo fare?
Viviamo in un’epoca in cui la violenza contro le donne è un tema di forte rilevanza sociale. Il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è un momento di riflessione e mobilitazione. La morte di Giulia Cecchettin ha scosso la coscienza collettiva, ma la violenza contro le donne è un problema sistemico, non un evento isolato. In questo contesto, è fondamentale affrontare la sfida culturale che sottende a questo fenomeno e lavorare insieme per costruire una società libera dalla violenza alle donne.
Una vera rivoluzione culturale è necessaria, partendo dal linguaggio che usiamo fino alle abitudini che permeano la nostra società. Dobbiamo contrastare gli stereotipi di genere, attuare la parità di genere e promuovere l’educazione alla parità e al rispetto. Il 25 novembre non è solo una giornata di mobilitazione, ma un richiamo alla necessità di un cambiamento culturale reale.
I media giocano un ruolo fondamentale nel plasmare l’opinione pubblica e influenzare la percezione della violenza contro le donne. Utilizzare le parole giuste è essenziale. Il Manifesto di Venezia, promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è un passo nella giusta direzione. Con oltre 700 adesioni, ha messo l’informazione al centro di una rivoluzione culturale per contrastare la violenza sulle donne.
“Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella costruzione di una società più paritaria e libera dal sistema patriarcale, dalla mascolinità tossica, dal machismo e dalla misoginia”, afferma la psicoterapeuta Valeria Fiorenza Perris. L’educazione sessuale e affettiva è cruciale, così come la diffusione della cultura del consenso. Responsabilizzarsi individualmente significa rifiutare attivamente comportamenti sessisti e contrastare la violenza in ogni forma.
I Centri anti violenza sono avamposti preziosi in Italia. Difenderli e sostenerli con fondi è essenziale. La responsabilità dei media è anche quella di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi centri, riconoscendoli come risorse cruciali per le vittime di violenza.
Le parole utilizzate dai media hanno un peso significativo. Evitare espressioni irrispettose o denigratorie è fondamentale. L’uso del termine specifico “femminicidio” e la sottolineatura della gravità della violenza in tutte le sue forme sono passi avanti.
La violenza maschile contro le donne è radicata in una cultura diffusa. Cambiare questa cultura richiede un impegno collettivo. Stefano Ciccone dell’Associazione Maschile Plurale sottolinea l’importanza di lavorare nelle scuole e di promuovere un mutamento culturale nel maschile. Educare le nuove generazioni e ritrarre uomini e donne in modi realistici nei media sono chiavi per affrontare le radici culturali della violenza di genere.
Costruire una società libera dalla violenza alle donne è un impegno che coinvolge ognuno di noi. Dall’educazione alla parità al sostegno dei centri anti violenza, ogni passo conta. Unisciti alla rivoluzione culturale e contribuisci a un cambiamento reale per una società più egualitaria, rispettosa e inclusiva.
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