Covid-19, quando finiranno i decessi in Italia secondo uno studio
8 Aprile 2020 - di Claudia Montanari
ROMA – Il picco di Covid-19 in Italia sembra essere superato e i contagi sembrano diminuire, eppure la dolorosa conta dei morti continua inesorabile. Quando riusciremo a vedere lo stop? Secondo uno studio, il 19 maggio è la data in cui riusciremo a raggiungere il traguardo ‘zero decessi’, salvo ovviamente un allentamento delle misure di distanziamento sociale o un rimbalzo dei contagi. Sempre secondo lo studio, il totale dei decessi registrati in Italia sarà di 20.300 al 4 agosto 2020.
Sono queste le stime diffuse dall’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington, che fornisce i dati alla Casa Bianca, e che ha pubblicato oggi le proprie previsioni sull’evoluzione della pandemia di Covid-19 in Europa. Nello specifico, i grafici contenuti nel rapporto suggeriscono che il superamento del picco di Covid-19 non riguarda ancora tutte le regioni d’Italia: la Calabria infatti lo dovrebbe aver raggiunto solo ieri 7 aprile mentre la Puglia lo supererà il 16 aprile.
Per quanto riguarda l’Europa in generale, invece, a parte l’Italia e la Spagna che hanno già superato il picco, negli altri Stati si verificherà durante la terza settimana di aprile e, alla fine di quella che i ricercatori chiamano la ‘prima ondata’ della pandemia – e che si spera resti l’unica – i decessi saranno 151.680.
Christopher Murray, direttore dell’Ihme, spiega: “Settimane preoccupanti attendono molti Stati europei”. Il numero di morti per Covid-19 in molti Paesi – osserva l’Istituto – è aggravato dalla domanda di accoglienza ospedaliera, che va ben oltre la disponibilità. Per esempio, si prevede che il picco di domanda nel Regno Unito raggiunga un totale di 102.794 posti letto a fronte dei 17.765 disponibili, 24.544 posti in terapia intensiva a fronte di 799 disponibili, e 20.862 respiratori (il dato riguardante la disponibilità dei respiratori non è disponibile).
Sempre secondo lo studio, alcune nazioni come Regno Unito, la Germania, la Norvegia e la Grecia sono ancora all’inizio del contagio e vedranno il numero dei decessi aumentare rapidamente per raggiungere il picco nella seconda e terza settimana di aprile.
Murray sottolinea: “E’ evidente senza ombra di dubbio che le misure di distanziamento sociale attuate e mantenute correttamente possono controllare l’epidemia e contribuire a ridurre il numero dei decessi ma la tendenza cambierà, e drammaticamente in peggio, se si sceglierà di allentare le misure”.
Murray ricorda che allentare le precauzioni troppo presto potrebbe portare ad una seconda ondata anche più violenta: “Per diminuire il rischio di una seconda ondata, dove la prima è controllata da misure importanti di distanziamento sociale – sostiene – i governi dovranno prendere in considerazione test di massa, tracciatura dei contatti e quarantena per gli infetti fino a che un vaccino non sia disponibile, con produzione e distribuzione di massa”.