Natale di crisi per famiglie italiane: tra Imu e benzina aumenti fino a 726 euro
10 Dicembre 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – “Una vera stangata, che in un momento di profonda crisi economica rischia di mettere in ginocchio soprattutto il ceto medio”.
Lo ha fatto emergere la Cgia di Mestre con una stima che ha visto, tra introduzione dell’Imu, aumenti dell’Iva, delle accise sui carburanti e dell’addizionale Irpef regionale, una sensibile crescita nel 2012 del peso delle tasse sulle famiglie italiane, con aggravi che quest’anno potranno raggiungere i 726 euro.
Le novità fiscali introdotte dal governo hanno mostrato, in simulazioni su tre tipologie di famiglie realizzate dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, un sensibile aumento del prelievo fiscale. Per un giovane operaio senza familiari a carico per esempio, con un reddito poco inferiore ai 20.000 euro e con un’abitazione di 60 mq, un aumento del prelievo fiscale pari a 405 euro.
Particolarmente pesanti sono gli aumenti riconducibili all’impennata di accise e Iva sui carburanti (+199 euro) e all’introduzione dell’Imu sulla prima casa (+120 euro). Nel 2013 la maggiore tassazione sul 2012 sarà di 55 euro e scenderà a 16 euro nel 2014. Al termine del triennio, rispetto al 2011, questo operaio pagherà 477 euro in più.
Per una coppia con un figlio, composta da un impiegato con un reddito annuo di 22.000 euro, che vive assieme al figlio in una casa di 115 mq ed è sposato con una donna che lavora come commessa presso un negozio e che percepisce 19.000 euro all’anno, l’aumento fiscale sarà di 640 euro (anche in questo caso i carburanti e l’Imu saranno le voci di spesa più importanti), mentre nel 2013 registreranno una lieve flessione, pari a 11 euro, rispetto a quanto hanno versato nel 2012.
Questo risultato è riconducibile alla ‘Legge di stabilità’ che ha deciso di aumentare le detrazioni Irpef per i figli a carico. Infine, nel 2014 l’aggravio fiscale si attesterà sui 93 euro. Alla luce di ciò, tra il 2011 ed il 2014 l’aumento della tassazione peserà sul bilancio di questa famiglia per un importo pari a 722 euro.
Infine, per una coppia con due figli, con un solo stipendio annuo di 50.000 euro, e un’abitazione di 115 mq, quest’anno il carico fiscale aggiuntivo sarà pari a 726 euro (le voci più significative sono i 305 euro di Imu e i 199 euro di maggiori spese per il carburante), mentre nel 2013, per l’effetto dell’aumento delle detrazioni Irpef per i figli a carico, l’aggravio fiscale sarà negativo. Vale a dire che l’anno prossimo, rispetto al 2012, risparmieranno 61 euro. Nel 2014, invece, saranno costretti a pagare ben 146 euro in più rispetto all’anno precedente. In virtù di tutto questo, gli effetti fiscali del governo costeranno a questa famiglia ben 812 euro di tasse in più.
Giuseppe Bortolussi, il segretario della Cgia ha dichiarato: “se si continua ad agire solo sulla leva fiscale siamo destinati ad avvitarci in una crisi dalla quale difficilmente riusciremo ad uscire in tempi brevi. Le famiglie, per far fronte alle scadenze fiscali sempre più pesanti, non spendono più e i consumi sono scesi ai minimi storici”. “Questa situazione sta spingendo verso la chiusura centinaia e centinaia di migliaia di commercianti ed artigiani che si trovano gli scaffali pieni di merci e di prodotti, ma senza nessuno che entri nei loro negozi. Solo lasciando più soldi in tasca a lavoratori dipendenti e pensionati – conclude – abbiamo forse la possibilità di invertire questa tendenza”.