ROMA – La disoccupazione è (soprattutto) donna: secondo gli ultimi dati dell’Ilo, l‘Organizzazone internazionale del Lavoro dell’Onu, il tasso di disoccupazione globale delle donne è salito al 6,4% dal 2008 a oggi, rispetto al 5,8% del 2007. Tra gli uomini, il tasso di disoccupazione è invece del 5,7%.
I posti di lavoro per le donne spazzati via dalla crisi economica sono 13 milioni, 16 milioni quelli un tempo occupati da uomini.
In Italia, poi, i dati sono ancora peggiori per le donne. Secondo l’Ocse il tasso di disoccupazione femminile nell’ottobre 2012 era del 12,1%, contro l’8,1% medio Ocse, mentre il tasso di disoccupazione maschile era del 10,4%.
Il tasso di occupazione femminile in Italia nel 2011 è del 46,5%, in calo rispetto al 47,2% del 2008. Un dato molto lontano dalla media dei Paesi Ocse, che vede un tasso di occupazione femminile del 57%, con livelli che superano il 60% nei Paesi maggiori e il 70% nei Paesi scandinavi e in Svizzera.
Tra le cause ci sono la maggiore incidenza di contratti a tempo determinato, le differenze di istruzione e le interruzioni nella carriera lavorativa dovute alla maternità.
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