Europa: 1 giovane su 5 non ha lavoro
22 Maggio 2012 - di luiss_vcontursi
GINEVRA – In Europa un giovane su 5 non ha un lavoro, nel mondo i giovani disoccupati sono addirittura 75 milioni. Un popolo enorme di persone che non vedono un futuro e non hanno risorse, se non quelle dei propri genitori, se sono così fortunati da poterci ancora contare. Dati allarmanti che dovrebbero far riflettere, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) il 13 per cento dei giovani nel mondo, circa 75 milioni, sono disoccupati e la loro situazione difficilmente migliorerà nei prossimi quattro anni. Il rapporto aggiunge che molti giovani istruiti o qualificati sono costretti ad accettare lavori a tempo parziale o non consoni alle loro capacità. Altri sei milioni sono così scoraggiati che hanno smesso di cercare un impiego.
L’ILO chiede ai governi di rendere prioritaria la creazione di posti di lavoro tramite corsi di addestramento e riduzioni fiscali per le aziende che assumono. Un altro rapporto del Global Employment trends afferma che dal 2007 il numero dei giovani disoccupati compresi tra i 15 e i 24 anni d’età è aumentato di 4 milioni. Nell’Unione Europea un giovane su cinque cerca lavoro.
L’anno scorso nel nord Africa, dopo le sollevazioni popolari della Primavera Araba i giovani disoccupati erano il 27,9 per cento, un aumento di cinque punti percentuali rispetto al 2010. Nel Medio Oriente sono il 26,5 per cento.Perfino nell’Asia orientale, con la sua dinamica economia, la disoccupazione tra i giovani è più alta del 2,8 per cento rispetto a quella degli adulti.
L’ILO rileva che i sei milioni di giovani che nell’impossibilità di trovare un lavoro hanno smesso di cercarlo si stanno progressivamente distaccando dalla società. Non utilizzando le loro capacità, afferma il rapporto, le perdono, e in assenza di un celere miglioramento del mercato del lavoro essi non saranno solo disoccupati, ma inabili al lavoro.
”La crisi della disoccupazione giovanile”, dice Jose Manuel Salazar-Xirinachs, direttore esecutivo del settore impiego dell’ILO, ”può essere risolta solo se la creazione di occupazione diventa una priorità per i governi e le aziende private”.