ROMA – Sempre più italiani chiedono l’annullamento alla Sacra Rota. Complice anche la crisi economica, sono in aumento le richieste di annullamento del matrimonio presso i Tribunali ecclesiastici invece che in quelli civili. Il motivo è semplice: costa meno. Ma non solo. Secondo quanto riportato dal Tgcom24
“Con il tribunale ecclesiastico il matrimonio non è mai esistito: con la sentenza di nullità i coniugi non hanno più alcun tipo di legame economico, il che elimina i diritti e doveri di mantenimento del coniuge e le aspettative successorie. Con la separazione civile, invece, rimangono i doveri di mantenimento da parte del coniuge economicamente più forte verso quello più debole”.
Per chiedere l’annullamento ci devono essere delle motivazioni ben precise definite dalla dottrina cattolica:
“precise cause di nullità. Come l’incapacità, sia per l’uomo che per la donna, di porre in essere l’atto sessuale, quindi l’impotenza. Oppure l’incapacità per insufficiente uso di ragione, che può avvenire a causa di assunzione di farmaci, alcool e sostanze stupefacenti”.
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