Dolce&Gabbana, adozioni gay? “Quella tradizionale è l’unica famiglia”
12 Marzo 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
MILANO – Dolce e Gabbana, adozioni gay? “Quella tradizionale è l’unica famiglia”. In un’intervista a Panorama, la coppia più famosa della moda italiana spiazza con affermazioni sul concetto di famiglia, che richiamano più alle parole di un religioso che quelle di un laico. Si dichiarano non favorevoli ai “figli della chimica”, nati con uteri in affitto. E ancora: i due ritengono che la vita abbia un percorso naturale e ci sono cose che non vanno modificate. Il mondo della moda ama flirtare con la trasgressione, ma a quanto pare non Domenico Dolce e Stefano Gabbana. L’intervistatore chiede ai due stilisti cosa significhi, per loro, la famiglia:
Dolce: “Non l’abbiamo inventata mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni”.
Viene chiesto poi agli stilisti se avrebbero voluto essere padri. Gabbana risponde di sì senza indugi, Dolce ha una risposta più complessa:
Dolce: “Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia.”
Proprio durante l’ultima settimana della moda milanese, Dolce e Gabbana hanno celebrato la maternità con una collezione a tema. Per l’occasione hanno anche fatto sfilare Bianca Balti, incinta della sua seconda bambina.
Foto La Presse.