Donne vescovo, anche il Regno Unito dice sì. Con il placet di Cameron
21 Novembre 2013 - di Mari
LONDRA – Il Regno Unito ha detto sì alle donne vescovo. Il 2o novembre, data storica, il sinodo generale della chiesa d’Inghilterra riunito a Londra ha approvato la proposta per l’ordinazione delle donne vescovo. Viene stabilito un principio fondamentale all’interno di un iter che si dovrebbe concludere nel 2014 con l’introduzione definitiva della riforma, seguita dalle prime nomine.
Il sinodo, che riunisce rappresentanti del clero e del mondo laico, ha dato il suo via libera a larghissima maggioranza: i voti in favore sono stati 378, otto contrari e 25 astenuti.
Dal 1992, l’anno in cui per la prima volta sono state introdotte le donne prete, si sono susseguiti tentativi andati a vuoto per colmare la lacuna di rappresentanti femminili anche fra i vescovi.
L’approvazione definitiva dovrebbe arrivare nel corso delle riunioni del sinodo generale che si terranno fra il luglio e il novembre del 2014, anche se il clero più tradizionalista potrebbe cercare ancora di opporsi o di ritardare la conclusione dell’iter.
L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, il primate della chiesa anglicana, in questi mesi si è impegnato per arrivare a un cambiamento che viene invocato da molti. Anche dal governo il sostegno è sempre stato molto forte, tanto che il premier David Cameron ha suggerito che la prima delle donne vescovo, una volta nominata, possa avere una corsia preferenziale per entrare rapidamente fra i membri della chiesa anglicana all’interno della Camera dei Lord.
La chiesa inglese da questo punto di vista viene considerata come una delle più arretrate nel mondo anglicano. Ci sono già donne vescovo negli Stati Uniti, in Australia e Canada. Lo scorso settembre poi è arrivata la prima nomina in Irlanda. Si tratta di Patricia Storey, 53 anni, sposata e madre di due figli, che era reverendo presso la chiesa di St. Augustine a Londonderry, in Ulster, ed è andata ad occupare il posto di vescovo nella diocesi di Meath e Kildare, a ovest di Dublino.
(Nella foto Patricia Storey)