Elsa Fornero: “I giovani siano meno schizzinosi”
23 Ottobre 2012 - di Claudia Montanari
TORINO – Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero è stato accolto con fischi e grida al Centro anziani Nicola Grosa di Nichelino, in cui era previsto un incontro promosso dal circolo Nichelino Bene Comune. A seguito proprio di queste contestazioni il ministro ha deciso di lasciare l’incontro con la cittadinanza, che era stato organizzato per parlare di pensioni.
“Sono profondamente avvilita che nel nostro Paese si neghino occasioni di dialogo, avete impedito un incontro di democrazia” ha detto Fornero ai contestatori. “Ho incontrato nei mesi scorsi un migliaio di lavoratori dell’Alenia, non la pensavano certo come me, ma mi hanno ascoltata con rispetto. Posso sopportare molte cose ma non la prepotenza”, ha dichiarato prima di lasciare la sala. Nel centro si è quindi scatenata la bagarre tra chi era venuto per assistere all’incontro e avrebbe voluto sentire il ministro e i manifestanti.
Dopo aver incontrato a porte chiuse delegazioni di lavoratori di aziende in crisi, studenti e amministratori di alcuni comuni della zona, il ministro ha lasciato il centro anziani tra gli applausi e ancora qualche fischio.
In precedenza Fornero aveva partecipato a un convegno all’Assolombarda di Milano nel corso del quale ha parlato di giovani e lavoro. “I giovani escono dalla scuola e devono trovare un’occupazione. Devono anche non essere troppo ‘choosy’ (aggettivo traducibile con esigente, schizzinoso, ndr), come dicono gli inglesi” ha affermato il ministro.
“Lo dicevo sempre – ha proseguito Fornero – ai miei studenti: ‘Prendete la prima offerta, poi da dentro vi guardate intorno’. Bisogna entrare però nel mercato del lavoro. Anche se adesso non è più così in un mercato tanto difficile e debole come quello che abbiamo in questo momento, ma abbiamo visto tutti dei laureati che stavano lì in attesa del posto ideale. Non è così, nel mercato ti devi attivare: devi entrare e magari migliorare, con la formazione, e devi metterti in gioco”.
“I giovani italiani – ha precisato poi il ministro – oggi sono disposti a prendere qualunque lavoro, tanto è vero che oggi sono in condizioni di precarietà. Ho detto che, in passato, qualche volta poteva capitare, quando il mercato consentiva cose diverse. Oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi”.
Quanto alla riforma del lavoro, “il ministro passa, la riforma resterà per un po’ – ha detto Fornero – Spero che non la cambino, perché gli obiettivi sono buoni”. Nei confronti della riforma, “noto qualche cambiamento in positivo. All’inizio – ha spiegato – ho masticato amaro su questa riforma, che è stata presa male dai datori di lavoro, dai sindacati e illustrata abbastanza malamente dai giornali”, ma ora “vedo qualche impercettibile cambiamento”.
La riforma del lavoro varata dal governo mira a costruire “un percorso lavorativo che sia più inclusivo, ma anche più dinamico, che accetti il dato di fatto che oggi, purtroppo, il lavoro si può anche perdere” ha sottolineato Fornero, secondo la quale la “concezione proprietaria del posto di lavoro non funziona più. L’associazione tra lavoratore e posto di lavoro va tenuta finché ha un senso economico. Non ha senso usare risorse pubbliche su posti di lavoro che sono ormai scomparsi. Per questo abbiamo creato l’assicurazione sociale per l’impiego: se perdi il lavoro, puoi avere un sussidio, per un periodo di tempo limitato, un anno se hai meno di cinquant’anni, 18 mesi se ne hai più di 50. Ti aiutiamo a riqualificarti e a trovare una nuova occupazione”.
Poi le pensioni: ”Mi attendo – ha detto la Fornero – che ci sia una continuazione di quello che era già un trend dovuto alle riforme precedenti. Ho sempre detto che la riforma si innestava su quelle precedenti. Quelle precedenti avevano un gradualismo che la crisi finanziaria non ci consentiva di sostenere. Vedo una perfetta coerenza tra i dati di questi giorni e quelli prossimi. La riforma ha dato un’accelerata, non c’è contraddizione”.