Dall’inizio del 2023 a oggi sono già 78 i femminicidi consumati in Italia, aggiungendo al numero quello dell’infermiera uccisa ieri nell’androne di un palazzo a Roma. E’ quanto evidenzia il nuovo report sugli omicidi volontari e la violenza di genere pubblicato dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale. Secondo i nuovi dati, aggiornati al 3 settembre, sono stati registrati 225 omicidi, con 77 vittime donne, di cui 61 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 38 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando gli omicidi commessi erano 215, si tratta di un aumento del 5%.
In calo il numero delle vittime di genere femminile, che da 81 diventano 77 (-5%). Per quanto riguarda i delitti commessi in ambito familiare/affettivo si evidenzia un aumento nell’andamento generale, passando da 96 a 98 (+2%). Fa registrare un decremento, invece, il numero delle vittime donne, che da 71 scendono a 61 (-14%). In flessione, rispetto allo stesso periodo del 2022, anche il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 46 diventano 42 (-9%), e quello delle relative vittime donne, le quali da 43 passano a 38 (-12%). Infine, nel periodo 28 agosto-3 settembre di quest’anno risultano essere stati commessi 7 omicidi, di cui 1 con vittima di genere femminile.
“È stata uccisa una donna, ancora una volta. Questa donna era una nostra infermiera, lavorava all’ospedale San Filippo Neri. Era parte integrante della nostra comunità ed è doveroso che tutta la Asl Roma 1 si unisca simbolicamente nel cordoglio – insieme al commissario Quintavalle e alla Direzione Aziendale – e nella espressione di ferma condanna della violenza, in ogni sua forma”. E’ quanto scrive sul profilo Facebook l’ospedale dove lavorava Rossella Nappini.
“Un femminicidio – prosegue il post – non è mai solo un episodio di cronaca. Per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime. Non esistono motivazioni reali per simili gesti, si tratta di una barbarie che dovrebbe farci riflettere e vergognare tutti”. FONTE ANSA.
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