Parlamento in ferie? Quest’anno “solo” un mese
8 Agosto 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Ma non dovevano non andare in ferie? Così avevano detto, in prossimità dell’inizio dell’estate quando i cittadini italiani si stavano facendo i conti in tasca per vedere se, tra una bolletta e una tassa da pagare, ci scappava qualche euro per un’almeno breve vacanza. A gran voce, i Parlamentari dichiaravano che avrebbero rinunciato alle ferie, per fronteggiare la crisi e anche, magari, per dare un buon esempio. Presto detto, in ferie ci vanno eccome e altro che week end lunghi per ricaricare le pile perché, si sa, questo è un diritto di tutti. Ferie lunghe un mese, per loro: l’intero mese di agosto. Anzi, “solo” un mese, come si premurano di specificare. E, per rincarare la dose specificano ancora di più: neanche esotiche! In caso di provvedimenti urgenti da ratificare causa crisi infatti, i parlamentari devono essere reperibili entro 24 ore. Quindi niente viaggi all’estero. Una vera jattura.
“Ma tanto, meno lavoriamo, meglio è per il Paese”, dice sarcastico Pino Pisicchio, Api, a Repubblica. Una battuta, ma mica tanto: “Ci criticano ma Luigi Einaudi diceva dei parlamentari: il 20% è migliore degli italiani, il 20% peggiore, il 60 è uguale”. E lui, dove si colloca: “Purtroppo non sono Luigi Einaudi”.
E dove va in vacanza, l’onorevole? “Starò in ferie fino al 25-26 agosto. In passato facevo delle puntate all’estero, quest’anno starò stanziale in una villetta a Castellaneta Marina”. E il Parlamento? “E’ devitalizzato, un luogo di mera ratifica di decisioni altrui. Oggi siamo alla 34esima votazione di fiducia. Produciamo parole. Manca il respiro strategico. Il Paese non sa qual è l’approdo”.