Francia, lotta anoressia: modelle sfilano solo con certificato medico
18 Marzo 2015 - di Claudia Montanari
PARIGI – Francia, lotta anoressia: modelle sfilano solo con certificato medico. Vera e propria rivoluzione in Francia: sono stati presentati in Parlamento 2 emendamenti che di fatto sanciscono la lotta contro l’anoressia bandendo dalle passerelle di moda l’eccessiva magrezza. A presentare gli emendamenti è stato il deputato socialista nonché medico Olivier Veran ed ha già incassato il sostegno del ministro della Sanità Mariso Touraine. secondo gli emendamenti l’indice di massa corporea di una modella, per poter sfilare, deve essere superiore a 18, parametro dettato dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui tutti coloro con un indice di massa corporea inferiore a 18 soffrono di malnutrizione. Per fare un esempio: una top alta 1,75 non può pesare meno di 55 chili.
Ma come controllare che questi parametri siano seguiti? Il primo emendamento di Veran stabilisce che le modelle dovranno presentare un certificato medico che indichi il loro Imc: i trasgressori saranno puniti con multe fino a 75 mila euro o 6 mesi di reclusione. Non solo, il testo della seconda proposta prevede l’introduzione del reato di “promozione dell’eccessiva magrezza”, schierandosi apertamente contro l’apologia dell’anoressia sponsorizzata sui siti. Un fenomeno in preoccupante crescita su Internet dove spopolano le pagine “pro-ana” e “pro-mia” (sigle da anoressia e bulimia) in cui si danno veri e propri “consigli” su come diventare magrissime e sui “trucchetti” per non mangiare. La “perfezione”, secondo alcuni di questi siti, si raggiunge con i 35 chili di peso.
La Francia non è nuova a questo tipo di battaglie. Già nel 2008 ha tentato di approvare una norma simile. Nel 2011 anche la Spagna ha provato a chiedere, senza successo, ai social network di bandire le pagine pro-anoressia. Sempre il governo Zapatero, d’accordo con i maggiori produttori di moda spagnoli, ha fatto “abolire” la taglia 38 per le donne adulte. Si era mossa anche l’Italia, l’anno scorso, con una proposta di legge bipartisan, ma non è ancora stata approvata. Molti big della moda italiana hanno firmato però nel 2007 con l’allora ministro Giovanna Melandri un codice di autoregolamentazione che vieta di far sfilare minorenni e persone con “evidenti disturbi alimentari”.
Gli unici che finora hanno fatto sul serio sono gli israeliani: nello Stato ebraico, dal 2013, è vietato far apparire sia in sfilate dal vivo sia in fotografia, su qualunque mezzo, modelle che abbiano un Imc inferiore a 18,5.