“Franklin & Marshall” vola. Il segreto? ispirazione USA e qualità italiana
26 Marzo 2012 - di Claudia Montanari
Il segreto? Ispirazione americana e qualità italiana. Franklin & Marshall ha archiviato il 2011 con un fatturato pari a 47 milioni di euro in crescita del 16,3% rispetto ai 40 milioni del 2010. Il brand ha ottenuto ottimi risultati in Francia (+21,3%), Belgio (+65,8%) e Spagna (+56,7%). Per il prossimo anno si prevede un’ulteriore crescita tra il 10% e il 20%.
“L’esercizio 2011 ci ha dato delle buone soddisfazioni – ha dichiarato Giuseppe Albarelli, AD della società – e nell’arco dell’anno la crescita è stata progressiva e costante. I dati confermano che il nostro lavoro è apprezzato, che la qualità dei nostri prodotti, delle scelte distributive e produttive (il 95% della produzione è made in Italy) continuano a confermare i risultati sperati in un mercato che troppo spesso predilige l’aspetto quantitativo”.
Si legge su il “Sole 24 Ore”: “Crediamo che la crescita del 2011 e soprattutto quella del 2010, che era stata ancora maggiore, siano strettamente legate alla forte identità del nostro marchio -spiegano Giuseppe Albarelli e Andrea Pensiero, i due fondatori del brand-. Il marchio è nato nel 1999 e il nome lo abbiamo preso in prestito da quello di uno dei più antichi college americani, fondato in Pennsylvania nel 1737. Lo spirito resta quello, ispirato cioè al mondo delle università americane e allo sportswear e casualwear che si può comprare in ogni campus. Noi però ci abbiamo messo un guizzo stilistico italiano e soprattutto la qualità della nostra filiera tessile: produciamo il 92% delle collezioni in Italia e crediamo che questa scelta, apparentemente onerosa in termini di costi, sia vincente nel medio e lungo termine”.
L’azienda punta ad affermarsi ulteriormente sul mercato europeo con nuove aperture, per consolidare la notorietà del marchio. Inoltre grande importanza sarà data anche al Medio Oriente, dove sono previste nuove aperture, dopo l’inaugurazione del primo flagshipstore a Kuwait City.