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Freddy, nasce ma non respira. Medici lo congelano, torna a vivere

READING (GB) – Una storia che ha dell’incredibile quella di Freddy Cook: nato apparentemente senza vita, non ha avuto ossigeno per 20 minuti. Poi, il bambino è tornato miracolosamente a respirare e grazie all’intervento dei medici che hanno praticato al piccolo una rivoluzionaria tecnica di ipotermia indotta, il bimbo non ha subito danni cerebrali.

La straordinaria storia, fortunatamente a lieto fine, la racconta il quotidiano inglese Daily Mail. Freddy Cook, nato a dicembre 2011, è miracolosamente tornato a respirare dopo 20 minuti in cui non gli era arrivato ossigeno.

La storia è raccontata al quotidiano Daily Mail dai genitori di Freddy, che adesso si godono il piccolo in piena salute. Nicky, la mamma, ha raccontato al Daily Mail la vicenda che lascia davvero… senza fiato. Tutto è iniziato quando a Nicky si rompono le acque mentre è a casa. Secondo l’ostetrica arrivata prontamente ad assistere Nicky sembrava che il travaglio dovesse essere lungo, da fare a casa cercando di pazientare il più possibile.

Invece all’improvviso il caos: Freddy nasce, l’ostetrica fa appena in tempo a tornare indietro, il bambino, che si trovava in una posizione difficile, viene ostacolato dal cordone ombelicale. Appena nato Freddy non riusciva a respirare. Poi la corsa disperata in ospedale, ed ecco che il bimbo inizia a respirare proprio mentre si trova in ambulanza. Un qualcosa che ha davvero dell’incredibile. Impossibile sapere che danni cerebrali abbia avuto il bimbo ma i medici presuppongo e temono, purtroppo, il peggio.

L’unica maniera per ridurli al minimo è utilizzare una nuova e rivoluzionaria tecnica, l’ipotermia indotta, che viene utilizzata su tutti i pazienti affetti da sofferenza cerebrale per attenuare possibili forme di danno neurologico.

Il bimbo ha quattro ore di vita. La sua temperatura corporea viene abbassata a 33 gradi centigradi. La mamma, 30 anni, ha raccontato al Daily Mail di aver combattuto molto contro la voglia di strappare via il figlio e coccolarlo, prenderlo in braccio, coprirlo, metterlo al caldo. I medici l’hanno tranquillizzata dicendole che lui non poteva sentire il freddo.

Finito il trattamento, finalmente la buona notizia: riportato alla temperatura corporea normale il bimbo ha iniziato a muoversi e a piangere. Questo, spiegano i medici, è il primo segno che non ha subito danni.

Oggi Freddy è in salute, allegro e paffuto e sembra proprio che la sua storia abbia avuto un magico lieto fine.

La mamma e il papà questo Natale hanno deciso di impegnarsi per raccogliere fondi per aiutare bambini che ne hanno bisogno.

Claudia Montanari

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