Dal Vaping residui tossici: il pericolo del Fumo di Terza Mano
13 Settembre 2023 - di Claudia Montanari
Il mondo del vaping, sempre al centro di discussioni e controversie, è ora oggetto di un nuovo studio australiano che solleva una preoccupante questione: il fumo di terza mano. Questo fenomeno riguarda i residui lasciati sugli abiti e sulle superfici dopo l’uso di dispositivi di svapo e potrebbe comportare gravi rischi per la salute polmonare, in particolare nei bambini.
Lo studio condotto dal Woolcock Institute of Medical Research di Sydney ha rivelato che questi residui, apparentemente innocui, possono diventare una minaccia quando aderiscono a superfici e indumenti. Ciò che preoccupa è che tali residui possono essere assorbiti attraverso il tatto, entrando così nel flusso sanguigno e raggiungendo i polmoni. Questo è particolarmente allarmante nei bambini, poiché hanno la tendenza a portare le mani alla bocca, consentendo agli oli residui di essere ingeriti e di entrare nel loro sistema metabolico.
I pericoli del fumo di terza mano
Il responsabile della ricerca, Brian Oliver, un esperto di malattie respiratorie, sottolinea l’importanza di questa scoperta: “Quando le persone svapano, i fumi che vengono emessi sono molto aderenti e coprono molto efficacemente le superfici.” Tuttavia, la consapevolezza riguardo agli effetti negativi del fumo di terza mano è ancora scarsa, e Oliver aggiunge: “Credo che le persone non pensino a quanto ciò che fanno possa influenzare gli altri. Se non vi è abbastanza conoscenza e pubblicità sull’effetto potenziale sugli altri, gli effetti sono deleteri.”
La persistenza di questi residui tossici è notevole; rimangono tossici in media per un mese e possono aderire a lungo a mobili e interni delle auto senza alcun odore ovvio. Alcune compagnie di autonoleggio hanno addirittura vietato il vaping nelle loro auto a causa dei depositi che oscuravano il parabrezza.
I risultati dello studio sono preoccupanti, mostrando evidenze di fibrosi polmonare, tipica delle malattie polmonari croniche come l’asma ed l’enfisema. Oliver avverte che “il danno ai polmoni potrebbe durare una vita.”
Il vaping, un nemico subdolo
Un altro aspetto problematico del vaping è la difficoltà nel riconoscerne la tossicità a causa delle fragranze utilizzate nei liquidi. Questi odori e aromi mascherano la potenziale pericolosità del vaping e contribuiscono alla sua popolarità, ma rendono anche difficile smettere. Il vaping replica le sensazioni di una sigaretta tradizionale, mantenendo i rituali associati al fumo che spesso rendono il processo di smettere particolarmente arduo.
Inoltre, a differenza di altri metodi per smettere di fumare, il vaping non impedisce alla persona di riprodurre i percorsi associativi nel cervello che portano al desiderio di fumare. Quindi, mentre il vaping può sembrare una via d’uscita dall’abitudine al fumo di tabacco, può in realtà perpetuare il problema.
Il fumo di terza mano del vaping è una minaccia sottostimata per la salute pubblica, soprattutto per i più giovani. È essenziale aumentare la consapevolezza su questo fenomeno e promuovere una maggiore responsabilità nell’uso dei dispositivi di svapo, specialmente in ambienti frequentati dai bambini. La ricerca continua a evidenziare le implicazioni negative del vaping, sottolineando l’importanza di considerare alternative più sicure per chi vuole smettere di fumare.