Gender Gap, nel settore privato le donne guadagnano 8000 euro in meno degli uomini
9 Novembre 2023 - di Claudia Montanari
La disparità salariale tra uomini e donne nel settore privato italiano ha raggiunto proporzioni preoccupanti, con uno scostamento annuo di quasi 8.000 euro, secondo i dati forniti dall’Inps nel 2022. Questo dato conferma la persistenza di disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, mettendo in luce una realtà ancora lontana dalla parità.
Disparità salariale, i numeri parlano chiaro
I numeri parlano chiaro: lo stipendio medio annuo di chi lavora nel settore privato non agricolo in Italia si attesta a 22.839 euro. Tuttavia, emerge una marcata differenza di guadagno tra uomini e donne. Mentre gli uomini percepiscono in media 26.227 euro all’anno, le donne si trovano a guadagnare solo 18.305 euro, con uno scarto salariale di ben 7.922 euro.
La disparità non si limita solo al genere ma si estende anche tra le regioni del Paese. Al Settentrione, lo stipendio medio sale a 26.933 euro, mentre al Sud e nelle Isole le medie si fermano a 16.959 e 16.641 euro rispettivamente.
Nonostante la crescita nel numero di dipendenti privati, con un aumento del 4,3% rispetto al 2021, e un incremento delle posizioni lavorative e delle imprese, il divario di genere persiste. Un aspetto che l’Inps rileva come significativamente correlato alla presenza di lavoro part time tra le donne.
Nel corso del 2022, ben 3.584.665 lavoratrici hanno svolto almeno un rapporto di lavoro part time, in contrasto con i 2.066.260 uomini. Questo fenomeno sembra essere in crescita, con circa il 21% dei dipendenti maschi che hanno avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale nel 2022, mentre tra le donne questa quota raggiunge circa il 49%.
Il lavoro part time coinvolge oltre un terzo dei lavoratori nel complesso (33,3%) nel 2022, un livello in aumento rispetto al 2019 (34,5%), ma ben superiore al 23,3% registrato nel 2008.
In conclusione, la differenza salariale di genere nel settore privato italiano rappresenta una sfida persistente. Affrontare il problema richiederà sforzi congiunti per eliminare le disparità di genere e promuovere una cultura lavorativa equa e inclusiva.