Genitori anziani, tolgono loro la figlia. Troppo vecchi? È polemica
11 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
TORINO — L’età non c’entra nulla, precisano i magistrati: il problema di fondo, spiegano, è una “grave ed irreversibile inadeguatezza dei genitori”. Ha fatto molto discutere in questi giorni la vicenda di Luigi e Gabriella Deambrosis, i coniugi anziani che, molto probabilmente, non potranno più vedere la figlia di 3 anni.
La vicenda ha riaperto un dibattito acceso e molto sentito in Italia che da anni è al centro di polemiche: è giusto che delle coppie anziane possano avere dei figli?
Ma andiamo con ordine. Era il 2010 quando il padre lascia cinque minuti in auto, nel suo vialetto di accesso a casa, a Mirabello in provincia di Alessandria, la figlia appena nata per andare a scaldare il latte e tornare poi a prendere la mamma che stava dal medico. Un vicino chiama la polizia. Subito viene avviata un’indagine che porterà all’allontanamento della piccola da casa, il 2 luglio del 2010.
I coniugi di Luigi e Gabriella (69 anni lui e 59 lei) da tre anni chiedono di poter rivedere la figlia e di poterla crescere. La bimba, concepita con la fecondazione assistita all’estero e nata a Torino, all’epoca fu data in affidamento.
Nuova speranza era per loro la sentenza della Cassazione, che invece nei giorni scorsi ha confermato la sentenza d’appello. Secondo la Cassazione la madre e il padre hanno “una modalità distonica di rapportarsi con la bambina”, e per la donna in particolare “il mondo esterno è visto come una proiezione dei propri desideri o bisogni, indipendentemente da un esame obiettivo della realtà”.
I coniugi, tuttavia, non ci stanno e faranno un ricorso a Strasburgo.
Intervistata da Vera Schiavazzi per la Repubblica, la coppia si è confessata raccontando la vicenda, spiegando cosa è accaduto quel fatidico giorno del 2010 quando il papà ha lasciato la figlia in auto per 5 minuti:
Come vi sentite dopo questa sentenza?«È un grande sopruso. Che cosa faranno allora con Gianna Nannini e Carmen Russo, contutti i vip che hanno avuti figli a una certa età?».I giudici sostengono che non siete buoni genitori…«Dicono che non ho l’immaginario paterno — spiega al telefono Luigi Deambrosis, un uomo che, raccontano le sentenze, è diventato padre soprattutto per far piacere a sua moglie — ma la verità è che non ci hanno dato il tempo di provarci. Violace l’hanno portata via che aveva due mesi. Se ce l’avessero lasciata un po’ di più avrebbero capito che potevamo essere un buon padre e una buona madre».I vicini di casa vi hanno denunciato perché la bambina era sola in auto. È vero?«Sì, certo, l’ho lasciata dormire nel seggiolino per 7 minuti, il tempo di salire a scaldarle il latte. Dopo, saremmo andati insieme a prendere mia moglie. Siamo stati prosciolti (già in istruttoria, ndr) dall’accusa penale, ma a quanto pare non importa anessuno».Vi arrenderete davanti a questa decisione?«No. Non ci arrenderemo, è un dolore troppo grande. Decideremo che cosa fare insieme all’avvocato».Da quanto tempo non vedete Viola? (nome di fantasia della bimba -ndr-)«Da più di un anno. Non ci sono parole per dire quanto mia moglie e io stiamo soffrendo. Avevamo una grande speranza nella giustizia, c’erano degli elementi nuovi… ma non sono stati considerati. Andremo avanti».Le perizie hanno dichiarato Luigi e Gabriella sani di mente, ma nel 2003 la loro richiesta di adozione era stata rifiutata per ragioni di età. Viaggi, prove, tentativi. E alla fine la nascita di una bella bambina nella maternità migliore d’Italia, al “Sant’Anna” di Torino. Da subito, i due sono guardati con perplessità. Ora l’avvocato Boscagli commenta:«Strano che la Corte abbia voluto “difendersi” a più riprese dall’idea che la decisione fosse dettata in primo luogo dall’età dei genitori. Questa sentenza mette in discussione il modo di essere genitori di tutti gli italiani. Chi è in grado di esprimere i suoi sentimenti genitoriali durante gli incontri “protetti” presso i servizi sociali con una bambina di pochi mesi, mentre è osservato come una scimmia in gabbia?»”.
La decisione della Cassazione in merito a questa vicenda crea un precedente importante su un tema che da anni è al centro di discussioni è polemiche.
È eticamente accettabile che delle coppie anziane, o comunque avanti con l’età, possano avere dei figli? È giusto che due persone che si amano, anche se in età avanzata, possano prendersi cura di un figlio senza mettere in conto il fatto che quel figlio, probabilmente in tenera età, dovrà fare i conti con genitori sempre più anziani e che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti? Tutto ciò influisce e quanto sulla serenità dei bambini? D’altro canto, però, sorge spontanea anche un’altra domanda: quanto è eticamente giusto che lo Stato vieti ad una coppia che si ami ad avere un figlio, seppure in età avanzata?
Il dibattito è aperto…