Germaine Greer e quella lettera d’amore che imbarazza la femminista
23 Novembre 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – “Il desiderio di te mi fa sentire disarmata”: a scrivere queste parole d’amore non è una donna qualunque, ma Germaine Greer, una delle maggiori voci del femminismo del XX secolo. Fanno parte di una lunghissima lettera d’amore risalente al 1976, indirizzata allo scrittore inglese Martin Amis, all’epoca suo amante.
Una lettera mai spedita, mai consegnata, riportata alla luce in questi ultimi mesi dalla giornalista australiana Margaret Simons, che l’ha scovata tra le carte dell’archivio personale della Greer, venduto da quest’ultima all’Università di Melbourne, sua città d’origine.
Un documento fondamentale, che svela il lato più intimo e allo stesso tempo debole di una lady di ferro del femminismo. Non a caso, l’autrice de “L’eunuco Femmina” ha mostrato il suo dissenso dopo essere venuta a conoscenza del fatto che la lettera sarà pubblicata sul numero di dicembre della rivista australiana “Meanjin”. Forse si vergogna di mostrare il suo lato più sensibile e poco combattivo?
Nel 1973 Greer aveva già raggiunto la sua fama come fiera sostenitrice del movimento femminista ed aveva già mostrato al mondo le sue grazie posando nuda per una rivista. Un giorno mentre era all’aeroporto di Heathrow (Londra), in attesa di partire per Boston, dove avrebbe tenuto la prima di una serie di conferenze negli Stati Uniti e in Canada, aprì un quaderno e cominciò a scrivere al suo amante, intellettuale notoriamente libertino.
Una relazione instabile e sfuggente che l’ossessionava al punto da farla sentire vulnerabile e impotente. In preda alle emozioni non si fece problemi a sfogarsi sul suo diario, dando voce ai suoi pensieri più privati sull’uomo che in quel momento amava e che tuttavia era fidanzato con un’altra scrittrice, Julie Kavanagh, così come Greer aveva un fidanzato americano. Riferendosi ad Amis, nella lettera Germaine scrive:
“Mi stupisce che con quei capelli color tabacco e quelle ciglia nere aggrovigliate tu non abbia gli occhi marroni. I tuoi occhi…sono colorati, una specie di forza blu e grigia, e stranamente senza riflessi”. Rispetto allo sguardo del suo amante sriveva: “è molto timido e grazioso e attraente, e tu lo sai (…) Mi rende disarmata il desiderio di te”.
Difficile pensare che a sentirsi dipendente da un uomo sia la stessa persona che 30 anni dopo, riferendosi ai suoi vecchi amori, avrebbe detto: “A me gli uomini sono sempre interessati soprattutto per il sesso. Accidenti”. Al contrario, il senso di dipendenza che emerge da quelle righe stona con l’immagine di Germaine Greer star delle proteste, che incita le donne a diventare padrone di se stesse e del proprio destino, indipendentemente dagli uomini che hanno al loro fianco.
Eppure è proprio la peculiarità di questo documento ad aver colpito Simons, che lo considera un “bellissimo pezzo di scrittura che getta nuova luce su Greer e sull’epoca in cui è stato scritto”. Non uno scheletro nell’armadio della più intransigente delle femministe, ma un modo per riconsiderare la sua figura, alla luce anche delle sue debolezze.
Per approfondire: DailyMail.