Hollywood: solo 1 film su 5 è donna. Discriminazioni nel cinema USA
5 Dicembre 2013 - di Claudia Montanari
HOLLYWOOD – “Di circa 250 film usciti in USA nel 2012, solo il 9% erano diretti da donne. Sale al 15% la percentuale di quelli scritti e tocca un tetto del 25% quella dei film prodotti da donne. Ma si sprofonda al 2% nella categoria riservata ai direttori della fotografia. Meglio al montaggio (20%), settore in cui a Hollywood il sesso femminile ha una tradizione pregiata”.
Sono questi gli inquietanti numeri evidenziati da Giulia D’Agnolo Vallan, che su Dagospia dipinge un quadro piuttosto drammatico in merito alla presenza femminile nel cinema Hollywoodiano.
La conclusione è semplice: in quello definito come il “Nuovo Mondo”, Hollywood non è un paese per donne.
I dati apparsi su Dagospia fanno riferimento ad uno studio della New York Film Academy dedicato all’ineguaglianza di genere tra sessi nel cinema. Il rapporto tra donne e uomini che lavorano nell’industria del cinema è di uno a cinque. Davvero troppo poco se si pensa che le donne rappresentano metà del pubblico.
Anche i merito agli stipendi, per le donne tira brutta aria. Scrive Giulia D’Agnolo Vallan:
“Secondo dati rilasciati da Forbes, l’introito complessivo delle dieci attrici meglio pagate del 2013 è pari a 181 milioni di dollari. Quello degli uomini? 465. L’attrice che ha preso di più, Angelina Jolie, ha portato a casa una bella somma: 33 milioni. Ma tra le dieci star più pagate di Hollywood quest’anno è all’ultimo posto, insieme a Denzel Washington. Il primo in classifica, Robert Downey Jr., ha guadagnato più del doppio”
Ma non è finita qui perché in quel di Hollywood si è riscontrata anche una indecorosa discriminazione sull’età:
“Se si prendono in considerazione le venti star meglio retribuite del 2013, l’età media degli uomini è 46.5, quella delle donne 34.8, quasi dodici anni di meno. E la differenza d’età si riflette anche nei premi: dal 2000 a oggi, l’età media delle attrici che hanno vinto un Oscar è di 36 anni, quella degli attori 44. Solo una donna -Kathryn Bigelow- ha finora vinto l’Oscar per la miglior regia (le uniche altre nominate: Lina Wertmuller, Jane Campion e Sofia Coppola)”
E ancora, i numeri non sono confortanti:
“In 85 anni, solo 8 produttrici hanno vinto per il miglior film, e 8 sceneggiatrici per la miglior sceneggiatura non originale. Certo, parte del problema potrebbe stare nel fatto che, ancor oggi, il 77% di chi vota agli Academy Awards è composto da uomini… e I pronostici dell’Oscar 2013 sono tali da confermare il ritornello secondo cui, proporzionalmente, i ruoli maschili in circolazione sono molto più interessanti di quelli femminili. Si può infatti ipotizzare una fitta rosa di candidati per la statuetta di miglior attore (anche nomi meno prevedibili, come Bruce Dern, Chiwetel Ejiofor, Oscar Isaacs…), mentre per la miglior attrice l’immaginazione va poco più in là di Cate Blanchett e Sandra Bullock”
In realtà, si legge su Dagospia, Hollywood oggi è piena di donne in gamba che ricoprono anche ruoli importanti:
“Ci sono donne a capo degli studios (Sony, Universal e DreamWorks), una donna (Kathleen Kennedy, produttrice storica di Spielberg) dirige la Lucas Film. A 27 anni, Lena Dunham, che è produttrice, sceneggiatrice, regista e attrice, è stata la prima donna a vincere un premio del sindacato registi, per la sitcom Girls. E, prima che Katniss, armata di arco e frecce, scalasse le vette del box office globale, un’attrice grassissima e (allora) praticamente sconosciuta di nome Melissa McCarthy ha provato che la commedia crasso/demenziale modello Hangover puo’ diventare un blockbuster anche se di genere opposto”
Quindi -spiega Giulia D’Agnolo Vallan– in un certo senso, il quadro delle statistiche di sopra è destinato ad essere superato dai fatti.
In foto: Angelina Jolie