India, ragazza stuprata sul bus: 4 condanne a morte
13 Settembre 2013 - di Claudia Montanari
NEW DELHI – Condannati a morte i 4 imputati dello stupro di gruppo, avvenuto in New Delhi a Dicembre 2012, ai danni di una ragazza di 23 anni morta in seguito alle ferite riportate. A conferire la pena è stato un tribunale speciale indiano che ha sancito, per i 4 imputati, la pena di morte tramite impiccagione.
Questo è il primo caso di condanna capitale per reati sessuali inflitto dopo l’inasprimento delle pene decisa in seguito all’ondata di brutali violenze nel Paese.
Tra gli imputati vi è anche un quinto, minorenne al momento dei fatti, che è stato condannato il 31 agosto a tre anni di riformatorio, pena massima prevista dal codice penale indiano per i minori di 18 anni.
Non solo. Un sesto imputato, Ram Singh, che era alla guida dell’autobus su cui fu commesso lo stupro di gruppo, è morto a Marzo 2013. Considerato l’ideatore dell’assalto, si è apparentemente suicidato nella cella del carcere dove era detenuto.
La vicenda della ragazza studentessa violentata su un autobus e deceduta dopo giorni di agonia in un ospedale di Singapore a causa della gravità delle ferite riportate, ha scosso non solo l’India ma il mondo intero. Il 16 Dicembre 2013 la giovane studentessa, dopo essere stata al cinema, acconsentì di salire con il fidanzato su un autobus privato per tornare a casa.
E proprio a bordo dell’autobus si trovavano le sei persone ora imputate che, dopo aver immobilizzato e malmenato il ragazzo, hanno stuprato, violentato e percosso in maniera selvaggia la giovane donna utilizzando fra l’altro anche una sbarra di ferro. La ragazza morì quasi due settimane dopo in un ospedale di Singapore per le ferite riportate.