Alimentazione: tutti i prodotti “low cost” ma fabbrica “griffata”
28 Marzo 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Nel campo della moda ormai è chiara l’importanza dei marchi low-cost. In fondo, catene come H&M e Zara “salvano” spesso molte di noi (ma soprattutto il nostro portafoglio), proponendo linee fresche e alla moda a basso costo. Di contro, anche la qualità dei tessuti è evidente a tutti. Di certo le grandi Maison di Moda non possono essere messe a confronto con i low cost per quanto riguarda qualità e bellezza dei tessuti e della fattura.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, sembra non sia proprio così. Il sito “Io leggo l’etichetta” infatti insegna tutti i trucchi per risparmiare 1400 euro mangiando prodotti di marca ma senza marca. Il sito ha anche un profilo Facebook e account Twitter.
I suggerimenti del sito sono molto concreti: volete prendere un buon caffè senza spendere troppo? C’è quello a marchio Esselunga. E’ prodotto dalla Pellini di Bussolengo, ma costa 1,50-2 euro in meno di quello a marchio Pellini.
Se invece a colazione preferite uno yogurt, potete unire risparmio e qualità con quelli della Conad o della Coop: sono esattamente gli stessi della Vipiteno, ma costano quattordici centesimi in meno, 0,84 contro 0,98.
Per il latte a lunga conservazione affidatevi a quello della Cooop: uno dei due produttori è la Granarolo, con la differenza che quello a marchio Coop costa 0,38 centesimi, contro gli 0,63 centesimi di quello a marchio Granarolo.
A completare la colazione mancano i croissant? Ci sono quelli della Lidl: sono prodotti dalla Bauli ma costano un terzo. Stesso discorso per i biscotti: quelli Realforno venduti sempre dalla Lidl sono prodotti dalla Balocco di Fossano.
Per pranzo volete mangiare i tortelli? Quelli Conad sono uguali a quelli Rana, ma costano quasi due euro in meno.
Avete voglia di wurstel? Il sito “Io leggo l’etichetta” segnala che molti dei wurstel venduti nella grande distribuzione vengono prodotti dallo stabilimento del Salumificio Fratelli Beretta Spa, che produce, tra l’altro, anche i famosi wurstel Wuber.
Per i pannolini, una delle voci di spesa più care per i neo-genitori, quelli Coop costano 6,17 euro, quelli Huggies 6,81, ma sono entrambi prodotti dalla stessa azienda, la Kimberly Clark.
L’elenco è stato stilato dopo aver confrontato la lista degli ingredienti e lo stabilimento di produzione, e , ovviamente, il prezzo. L’idea del creatore Raffaele Brogna è stata quella, si legge sul sito, “di aiutare i consumatori e le famiglie italiane a recuperare potere di acquisto sulla spesa leggendo le etichette dei prodotti”.
Il risultato è che “su una spesa media di 60 prodotti settimanali potete risparmiare fino a 120 euro al mese. A fine anno avrete recuperato oltre 1400 euro”.
Tutti al supermarket, dunque, la spesa è servita.