Israele come Usa, una donna alla Banca centrale: arriva Karnit Flug
21 Ottobre 2013 - di Mari
GERUSALEMME – Dopo Janet Yellen alla Federal Reserve americana Karnit Flug alla Banca d’Israele: un’altra donna al vertice di una banca centrale.
Dopo quattro mesi di dubbi, alla fine il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Finanze Yair Lapid hanno scelto Karnit Flug, 58 anni.
Così come negli Stati Uniti, è la prima volta nella storia di Israele che l’incarico viene affidato ad una donna. Dal 2011 la Flug era il braccio destro del governatore Stanley Fisher, un economista di fama mondiale. E proprio Fisher, lasciando la Banca d’Israele nel giugno scorso, aveva perorato la sua candidatura.
In questi mesi, mentre la Flug manteneva ad interim la guida della Banca, Netanyahu e Lapid hanno valutato altre candidature. Su tutte quella di Yaakov Frenkel, ex governatore della Banca, costretto a rinunciare per i risvolti imbarazzanti di un incidente avvenuto anni fa nell’aeroporto di Hong Kong. Ma sono stati presi in considerazione anche l’economista di origine argentina Leo Leiderman, lo statunitense Larry Summers ed altri ancora.
Da tempo Netanyahu e Lapid erano divenuti il bersaglio di frecce avvelenate della stampa economica che denunciava “la farsa alla Banca d’Israele”. Negli ultimi giorni Fisher, dagli Stati Uniti, era tornato a premere su Netanyahu e alla fine è la nomina della sua candidata è stata finalmente ufficializzata.
La Flug ha studiato all’Università ebraica di Gerusalemme e alla Columbia University. Ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale e ha guidato il Dipartimento di ricerca della Banca di Israele. Ha anche partecipato a numerosi comitati governativi, fra cui quello diretto dall’economista Manuel Trajtenberg, incaricato, sulla scia di manifestazioni di ‘indignati’, di elaborare una nuova politica contro le diseguaglianze sociali.
Secondo alcuni analisti, le passate reticenze di Netanyahu nei confronti della Flug erano dovute appunto ad una diversa visione del ruolo dell’economia nella società del Paese. Ma il premier ha reso omaggio alle sue capacità e si è detto convinto che essa saprà tenere l’economia israeliana al riparo dagli “scossoni mondiali” e rilanciarla.
Tra le questioni sul tavolo della neo-governatrice Flug ci sono quella sulle enormi riserve monetarie messe da parte da Fisher nell’intento di regolare i tassi di cambio e la politica fiscale poco regolamentata. Ma anche il mercato edilizio dove, secondo alcuni media israeliani, si sta creando una bolla che rischia di esplodere.