Italia: più separazioni ma sempre meno divorzi
12 Luglio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Sulla carta in Italia il matrimonio dura sempre di più, eppure ci si lascia di più. Come è possibile? L’Istat spiega che una delle cause principali è che, per evitare probabilmente i costi alti, le coppie si divorziano sempre meno. Secondo l’Istat continua il trend di crescita di separazioni e divorzi anche se, nell’85,5%, ci si divide consensualmente e non si arriva al divorzio. Restano alti i tassi di separazione che riguardano, in media, il 30% dei matrimoni: se nel 1995 per ogni mille matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, nel 2010 si è arrivati a 307 separazioni e 182 divorzi.
Gli ultimi dati, riferiti al 2010, segnalano che le separazioni sono state 88.191 e i divorzi 54.160, con un aumento delle prime, rispetto all’anno precedente, del 2,6% e un leggero decremento dei divorzi dello 0,5%. L’età media di chi si separa è 45 anni per i mariti e 42 per le mogli, che in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente 47 e 44 anni. Inoltre il 68,7% delle separazioni e il 58,5% dei divorzi ha riguardato coppie con figli, il cui affido, nell’89,8% dei casi, è stato condiviso.
Negli ultimi dieci anni, come rileva l’Istat, gli uomini che decidono di vivere una seconda giovinezza affettiva sono raddoppiati: le separazioni che riguardano ultrasessantenni sono passate da 4.247 a 8.726. Dunque nel 2010 quasi il 10% degli uomini oltre i sessanta anni si è separato a fronte di un 6,4% di donne della stessa età. In generale l’Istat rileva un forte aumento dell’instabilità della coppia che ha portato, dal 1975 ad oggi, a una triplicazione dei matrimoni falliti. E la tendenza è che la vita di un’unione dura sempre di meno.